Domenica 22 Dicembre 2024
NINO FEMIANI
Cronaca

L’inferno di una 17enne: "Stuprata per due anni". Arrestati tre ragazzini

I giovani (all’epoca minorenni) hanno anche ripreso gli abusi con un cellulare. I pm: "Umiliazioni continue, la vittima trattata come una bambola di pezza". L’indagine fa parte del fascicolo sulle violenze sessuali dei rampolli delle ’ndrine. .

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Un orrore durato quasi due anni. Un inferno di violenze, abusi e derisione in cui era precipitata una ragazzina di diciassette anni, sospinta nel terrore da tre giovanissimi, all’epoca dei fatti anche essi minorenni. Un coacervo di ripugnanza e raccapriccio al quale era stata sottoposta da gennaio 2022 a novembre 2023 una adolescente di Seminara, piccolo centro di quasi tremila anime in provincia di Reggio Calabria, in cui ora lo choc si somma alla vergogna. Molti sapevano, ma hanno fatto ben poco per sottrarre quella giovane dalle grinfie di esseri "privi di ogni regola del buon vivere civile". I tre stupratori sono stati arrestati con l’accusa di violenza sessuale di gruppo aggravata nei confronti di una minore: l’indagine, portata avanti dal commissariato della polizia di Palmi col supporto del reparto prevenzione crimine di Siderno, nasce dall’inchiesta Masnada nell’ambito della quale la procura di Palmi ha fatto luce su una inquietante vicenda di stupri avvenuti a Seminara. Quell’inchiesta portò a fine ottobre all’arresto di nove persone, gran parte giovanissimi. Poco dopo, il 15 novembre, ne furono arrestati altri due. Ora siamo al terzo atto, di un dramma violento che coinvolge minorenni, alcuni rampolli di famiglie imparentate alle ‘ndrine della Piana di Gioia Tauro.

I nuovi tre arresti squarciano definitivamente il velo su questa squallida vicenda perché i carnefici (tra cui un ex fidanzato) non si sono "limitati" ad abusare della ragazzina, ma l’hanno anche costretta a soggiacere a riprese video e a giochi sessuali con altri, al momento ancora da identificare. Quando lei ha cercato di sottrarsi con veemenza all’abominio, è stata ripetutamente sbeffeggiata e derisa con parole di disprezzo misogino. "Ci dovresti ringraziare, finalmente fai l’amore con veri uomini. Sei una sfigata".

Nell’ordinanza di custodia cautelare firmata il 17 dicembre dal gip per i minorenni di Reggio Calabria su richiesta della procura diretta da Roberto Placido Di Palma si leggono i deliri di onnipotenza degli arrestati, tipici del costume mafioso, con frasi di "assoluto spregio alla figura femminile". "Non hanno mai mostrato pietà o empatia nei confronti della vittima, trattata come una bambola di pezza", ripetono in procura. Umiliazioni continue, nessun ascolto delle rimostranze dell’adolescente, anzi una ripetuta derisione delle sue lamentele e del suo manifesto dissenso alle registrazioni video.

L’attività investigativa, condotta col supporto di intercettazioni telefoniche e ambientali, ha permesso di appurare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza a carico dei tre indagati che non contenti di abusare dell’adolescente, "invitavano" anche qualche amico a partecipare agli stupri. Un comportamento orientato, dice il pm, "unicamente al soddisfacimento dei più biechi istinti sessuali".

Per questo motivo, l’inchiesta va avanti per individuare tutti i partecipanti a una mostruosità che si configura come un piccolo caso Pelicot in salsa reggina, nell’indifferenza totale del paese che ha chiuso occhi e orecchie.