Le malattie della retina, in particolare le maculopatie, rappresentano una delle emergenze striscianti più impegnative del nostro tempo. Con un aumento previsto dei casi che potrebbe raddoppiare entro il 2040, passando da 500mila a oltre un milione, è urgente che le istituzioni italiane riconoscano la gravità di queste condizioni e le inseriscano nel Piano Nazionale Cronicità. Un appello condiviso da clinici, associazioni di pazienti e cittadini, emerso durante un incontro tenutosi a Roma.

L’invecchiamento e il diabete: fattori scatenanti
Le maculopatie degenerative, come la degenerazione maculare legata all’età (AMD) e l’edema maculare diabetico (DME), sono le principali cause di cecità nei Paesi industrializzati. Con l’invecchiamento della popolazione e l’aumento dei casi di diabete, l’Italia si trova di fronte a una crisi crescente. Attualmente, si stima che oltre 500.000 persone soffrano di forme avanzate di queste malattie, ma si prevede che questo numero raddoppi nei prossimi 15 anni.

Costi elevati e opportunità di risparmio
Uno studio ha rivelato che il costo complessivo dell’assistenza a un paziente con maculopatia si aggira intorno ai 60.000 euro nel corso della vita, di cui il 67% rappresenta costi sociali. Tuttavia, migliorare l’accesso alle cure e ottimizzare i percorsi di assistenza potrebbero ridurre questi costi fino al 30%. Teresio Avitabile, Presidente della Società Italiana di Scienze Oftalmologiche, ha sottolineato l’importanza di un approccio integrato per migliorare l’aderenza terapeutica e garantire migliori risultati clinici.

Appello per il riconoscimento della cronicità
Durante l’incontro, le associazioni di pazienti, tra cui APMO, Comitato Macula e Retina Italia ODV, hanno presentato un Position Paper contenente cinque istanze fondamentali. Queste includono il riconoscimento delle maculopatie come malattie croniche, l’importanza della diagnosi precoce, l’ottimizzazione dei percorsi di cura, e la necessità di maggiore informazione e consapevolezza tra i pazienti.

“Solo lavorando insieme, possiamo garantire diagnosi tempestive e accesso equo alle cure”, ha affermato Michele Allamprese, Direttore Generale APMO. Queste istanze sono fondamentali non solo per migliorare la qualità della vita dei pazienti, ma anche per garantire un sistema sanitario più equo e sostenibile.

Testimonianze

L’On. Matteo Rosso, Presidente dell’Intergruppo Parlamentare Prevenzione e Cura delle Malattie Oculari, ha evidenziato l’importanza della collaborazione tra i diversi attori coinvolti nella gestione delle maculopatie. “Questo incontro rappresenta un’opportunità per comprendere i bisogni e le criticità dei pazienti, condividendo proposte per migliorare la diagnosi e la gestione delle malattie oculari”, ha dichiarato.

Anche Massimo Nicolò, Assessore alla Sanità della Regione Liguria, ha sottolineato la necessità di colmare i gap territoriali, affermando che “non possono esistere più Italie” in termini di accesso alle cure. È essenziale che ogni cittadino abbia pari opportunità di accesso ai servizi sanitari, indipendentemente dalla propria posizione geografica.

Le malattie oculari, e in particolare le maculopatie, hanno un impatto profondo sulla qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie. Con enormi implicazioni economiche e sociali, è fondamentale che la politica si impegni a garantire l’accesso a diagnosi tempestive e percorsi di cura efficaci.

Il Sen. Giovanni Satta, Presidente dell’Intergruppo Parlamentare “Prevenzione e Cura delle Malattie Oculari”, ha ribadito che “la politica deve lavorare affinché siano garantite ai pazienti tutte le azioni necessarie a migliorare la loro tutela, l’accesso all’informazione e la tempestività della diagnosi”.