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L’influenza, complice il freddo, è tornata alla ribalta, e l’incidenza dei casi in febbraio permane elevata, specialmente tra i bambini. I vertici della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG) hanno diffuso in questi giorni un promemoria per un impiego appropriato dei farmaci prescritti dal curante, ribadiscono che il paracetamolo è un rimedio fondamentale, il più efficace per lenire i sintomi della sindrome virale.
Quest’anno, l’influenza è stata percepita come più virulenta rispetto alle stagioni passate. Tra le possibili cause di questo andamento entrano in gioco diverse variabili, come l’emergere di varianti più contagiose, un calo nel grado di immunità nella popolazione a seguito delle misure di protezione adottate durante la pandemia di Covid-19 e la presenza di infezioni concomitanti, come quella sostenuta dal virus respiratorio sinciziale. I sintomi più comuni includono febbre alta, mal di testa, dolori muscolari e tosse secca.
Alessandro Rossi, Presidente Simg, sottolinea che il paracetamolo abbassa la febbre e allevia dolori come mal di testa o algie muscolari: è un farmaco sicuro, tanto che si raccomanda sia agli anziani sia ai bambini, finanche alle donne gravide. Questo prodotto è particolarmente efficace poiché svolge un’azione analgesica senza interferire sulla cascata infiammatoria, assicura un sollievo rapido dai sintomi influenzali.
La sicurezza e la praticità sono requisiti ampiamente riconosciuti, tuttavia è sempre bene ricordare che tutti i farmaci, quindi anche il paracetamolo, va prescritto e somministrato in modo appropriato. La febbre, ad esempio, è una risposta naturale dell’organismo contro i virus. Se la febbre è alta è sempre opportuno cercare di abbassare la temperatura. Se invece il rialzo della temperatura è di poche linee sarà il medico di famiglia a dare il consiglio giusto. Sempre in tema di posologia, il ricorso eccessivo e massiccio agli antinfiammatori può interferire con le difese naturali dell’organismo, prolungando il decorso, con il rischio che, col passare dei giorni, possano subentrare complicanze, come polmoniti o disturbi gastrointestinali.
La confusione sull’uso di antibiotici e antinfiammatori è comune, soprattutto durante la stagione influenzale. Gli antinfiammatori non steroidei (FANS) possono essere utilizzati, in presenza di sindrome influenzale, ma solo in casi specifici e sotto attenta supervisione medica.
Per quanto riguarda gli antibiotici, la Simg raccomanda un impiego oculato e prudente, e solo in caso di infezione batterica, previa prescrizione del medico L’abuso di antibiotici può portare a fenomeni di resistenza batterica, un problema che sta diventando sempre più preoccupante a livello globale.
La visita domiciliare o ambulatoriale, a seconda dei casi, chiarisce i dubbi. “Il medico di medicina generale – precisa il presidente Simg – può essere consultato in qualsiasi momento”. È opportuno contattarlo, in particolare, se i sintomi persistono oltre i 3-4 giorni o se si manifestano nuovi sintomi allarmanti, come dispnea (affanno respiratorio) o dolore al petto.
La fiducia e la relazione di lungo termine tra paziente e medico di famiglia sono elementi cruciali nella gestione della sindrome virale. La consultazione, anche solo telefonica, può fornire rassicurazione e guida nel trattamento dell’influenza, contribuendo a evitare complicazioni e a garantire un recupero più rapido.
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