Un weekend all’insegna del benessere: le perle della Versilia fulcro di discussioni sulle politiche sanitarie locali e nazionali. Tutto questo e altro ancora alla Festa della Salute iCARE organizzata dal Comune di Viareggio in collaborazione con Motore Sanità. La manifestazione ha riunito esperti, politici e rappresentanti delle associazioni del Terzo Settore in un evento che intendeva riportare “il paziente al centro”. La cerimonia inaugurale, presieduta dal sindaco Giorgio Del Ghingaro, ha aperto tre giorni intensi di dibattiti e incontri. “Una occasione importante che nasce con l’obiettivo di promuovere il benessere in tutte le sue forme,” ha dichiarato il primo cittadino di Viareggio, sottolineando l’importanza di un approccio inclusivo e partecipato. Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, ente che ha concesso il patrocinio all’evento, ha ricordato da parte sua come nella nostra Costituzione, all’articolo 32, sia evidente che “la Repubblica riconosce la salute come diritto fondamentale innanzitutto del cittadino, e dunque il cittadino è al centro del sistema sanitario universalistico”.

 

Tecnologia e innovazione
al servizio della salute

Uno dei temi principali del summit della salute in Versilia, con riflessioni che in qualche modo riecheggiano il G7 della salute, verteva sulle ricadute dell’evoluzione in atto nel settore sanitario: intelligenza artificiale e software evoluti oggi sono in grado di agevolare l’accesso ai servizi e promuovere la sostenibilità del sistema. Alessio Butti, sottosegretario all’Innovazione, ha evidenziato, ad esempio, i miglioramenti che si possono ottenere con l’introduzione e la diffusione capillare del fascicolo sanitario elettronico nelle regioni. “La salute in Italia non è di destra o di sinistra, ma deve essere un patrimonio comune,” ha affermato l’esponente del Governo, ringraziando quanti hanno contribuito alla realizzazione dell’evento di Viareggio, con un particolare riguardo nei confronti delle associazioni pazienti e dei volontari impegnati in questo appuntamento. Butti ha sottolineato l’importanza della tecnologia e dell’innovazione come strumenti fondamentali per migliorare la qualità della vita delle persone, specialmente quelle più fragili. “Non c’è tecnologia se non c’è cultura, se non c’è un obiettivo, se non c’è una visione. Quello che stiamo attraversando è in qualche modo, si potrebbe definire, un Rinascimento digitale,” ha dichiarato, evidenziando come la tecnologia debba essere inclusiva, accessibile e facilmente fruibile. Ha inoltre sottolineato la necessità di coinvolgere tutti gli stakeholder, ovvero tutti i soggetti interessati al buon funzionamento del sistema, per garantire che l’innovazione possa realmente fare la differenza nella vita quotidiana delle persone. Il sottosegretario ha poi parlato del nuovo Tavolo delle best practice digitali e tecnologiche, un osservatorio dedicato alla tecnologia che sarà operativo a breve. “Ci tengo a sottolineare anche il valore della cooperazione e della progettazione condivisa,” ha affermato, spiegando che il tavolo coinvolgerà operatori, associazioni di pazienti e aziende di ICT per monitorare le novità digitali e promuovere valide soluzioni e protocolli di cura. Altro tema centrale del discorso che riportiamo è stato il ruolo della tecnologia nella sanità. “La tecnologia è una sorella maggiore che dobbiamo considerare con molta attenzione e allo stesso tempo con molta fiducia,” ha spiegato, sottolineando come l’innovazione possa supportare sia i pazienti e loro familiari, sia i professionisti, che siano medici, infermieri, tecnici, impiegati o dirigenti amministrativi.“Dobbiamo fare in modo che la tecnologia sia la più inclusiva possibile,” ha concluso Butti, e ha ribadito così l’importanza di un impegno collettivo per migliorare il sistema sanitario nazionale.

 

Sport e politiche sociali
al centro del dibattito

Alla Festa della Salute iCare, a Viareggio, figure di spicco del panorama politico, tra cui il ministro dello Sport, Andrea Abodi, e il viceministro del Lavoro e Politiche Sociali, Maria Teresa Bellucci, hanno sottolineato l’importanza di mantenere un ottimo livello di benessere psico-fisico della popolazione e di promuovere politiche sociali inclusive. “Chi fa sport sta meglio, e nei territori dove la pratica sportiva è diffusa la qualità della vita è migliore,” ha dichiarato il ministro, evidenziando come l’attività fisica va a braccetto con la longevità, con effetti benefici sia a livello individuale che sociale. “Siamo tra i primi al mondo in termini di competitività sportiva, ma anche i primi al mondo in termini di sedentarietà. C’è bisogno di un impegno costante, siamo determinati a mettere a disposizione i migliori strumenti per continuare a diffondere lo sport in tutte le fascie di età,” ha aggiunto. Abodi ha inoltre parlato dell’importanza di rendere gli impianti sportivi maggiormente accessibili, e ha citato a questo proposito un episodio toccante, quello relativo a una bambina di nove anni affetta da SMA, atrofia muscolare spinale, che ha problemi di deambulazione e deve fare i conti con le barriere architettoniche. “Gli impianti e le scuole devono essere sempre accessibili, Agata deve tornare a casa con la speranza di poter fare un tuffo in mare e non solo in piscina, stiamo lavorando per Agata e per tante altre persone che come lei ci sono in Italia affinché possano vivere meglio,” ha promesso il titolare del dicastero dello Sport.
Da segnalare nondimeno l’intervento del viceministro Maria Teresa Bellucci: “La salute è un bene comune che ha bisogno delle migliori politiche sociali per essere tutelato,” ha affermato tra l’altro, sottolineando l’importanza di un approccio integrato e inclusivo alle questioni oggetto del dibattito: “C’è bisogno di un lavoro costante. Le politiche sociali devono essere al servizio della salute di tutti, con una speciale attenzione per le persone in condizioni più fragili,” ha dichiarato. 
La Festa della Salute iCare ha rappresentato dunque un’importante occasione per discutere di salute, prevenzione e benessere senza paraocchi o pregiudizi ideologici, promuovendo un approccio partecipativo e inclusivo alla cura della persona. Le dichiarazioni rassicuranti di Abodi e della Bellucci hanno messo in luce la necessità di un impegno collettivo per migliorare il sistema sanitario e sociale italiano, garantendo che nessuno venga lasciato indietro.

 

La voce dei pazienti
e la posta in gioco

Giulia Gioda, presidente di Motore Sanità, ha posto l’accento sulla centralità del paziente nel sistema sanitario. “Il paziente è il soggetto di cura nella relazione medico-paziente ed è necessario tener conto di tutti i suoi bisogni,” ha dichiarato, annunciando la presentazione della Carta di Viareggio, incentrata sui diritti delle persone con patologie. Un altro tema cruciale è stato il dilagare di ansia e depressione, soprattutto tra i giovani. Alberto Siracusano, professore emerito di Psichiatria, ha sottolineato l’importanza di una cultura della salute mentale, partendo dalle scuole per promuovere il benessere psichico. I temi sollevati dalla Carta di Viareggio, dal Laboratorio di Idee sulla Salute Mentale promosso dal professor Siracusano, qui riportati in estrema sintesi, e altri ancora, come la creazione dei primi esempi di ospedale virtuale in Europa, richiedono specifici approfondimenti che saranno affrontati in altri articoli di prossima pubblicazione.
La Festa della Salute iCARE si è conclusa con un messaggio che contiene due parole chiave: inclusività e innovazione. Occorre riformare, aggiornare le procedure, porre le basi per un sistema sanitario al passo coi tempi, sostenibile e accessibile a tutti. La Versilia si conferma una cornice ideale per una riflessione focalizzata sul benessere, e un palcoscenico attento a recepire le istanze. In Italia il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) ha dovuto affrontare numerose sfide negli ultimi anni, tra cui l’invecchiamento della popolazione, l’incidenza delle malattie croniche, il taglio delle risorse e la crescente complessità dei bisogni sanitari. In questo quadro emerge con forza l’esigenza di considerare il paziente come un soggetto attivo consapevole, che deve e vuole partecipare alle decisioni che riguardano la sua salute. La centralità del paziente si basa su alcuni principi chiave: 

  • Rispetto dell’autonomia e della dignità: Il paziente ha il diritto di essere informato, di scegliere liberamente le cure e di essere coinvolto nelle decisioni terapeutiche.
  • Partecipazione: Coinvolgimento attivo del paziente nella gestione della propria salute, in collaborazione con i professionisti sanitari.
  • Umanizzazione delle cure: L’obiettivo è fornire cure personalizzate che rispondano ai bisogni fisici, psicologici e sociali del paziente.
  • Continuità assistenziale: Garantire una presa in carico globale e continua lungo tutto il percorso di cura.
  • Accesso equo ed omogeneo a terapie e cure: Assicurare che tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro posizione geografica, abbiano accesso alle stesse opportunità di cura.

Questi principi sono stati al centro delle discussioni durante tutto l’arco dei tre giorni della Festa della Salute iCARE di Viareggio, sottolineando la necessità di un sistema sanitario che sappia curare al meglio le malattie, e che sia in grado anche di promuovere il benessere in senso lato. La scommessa per il futuro sarà quella di adattarsi ai cambiamenti epocali in atto sburocratizzando le procedure, garantendo al contempo equità e accessibilità.

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