Riflettori puntati sul diabete giovanile, in particolare il diabete autoimmune di tipo 1, che riguarda 300mila persone in Italia, anche bambini e adolescenti. Stiamo parlando di una anomalia del metabolismo che costringe a cambiare le proprie abitudini. Ma oggi è possibile condurre una vita sana senza condizionamenti. Questo lo spirito della campagna di sensibilizzazione promossa da Sanofi, intitolata Un Passo Avanti, che si propone di spianare la strada verso una corretta informazione, sfatare i miti che ancora circondano questa patologia e sottolineare l’importanza di una diagnosi precoce.

In Italia, il diabete di tipo 1 rappresenta il 10% dei casi totali di diabete e si tratta di una patologia cronica, che accompagna l’intero arco dell’esistenza, ecco perché occorre imparare a gestirla nel migliore dei modi, senza complessi. La campagna lanciata da Sanofi si propone di responsabilizzare tutti i soggetti coinvolti: anche i genitori, la cerchia dei familiari e le amicizie. È un invito a prendere di petto una malattia e guardare oltre.

I racconti di vita vissuta si intrecciano con la scienza in questo percorso di sensibilizzazione, sul sito www.diabeteunpassoavanti.it fulcro della campagna sono riportate informazioni pratiche, testimonianze e contenuti educativi. È uno spazio virtuale dove l’educazione si fa strada e dove le parole si trasformano in azioni concrete. La campagna va oltre la sfera digitale, e si spinge anche nel mondo reale con il progetto “Elio e il giorno del Coraggio”, rivolto agli alunni delle scuole primarie. In Lombardia, Marche, Campania e Sardegna, dove è già attivo lo screening per il diabete di tipo 1, oltre mille kit informativi sono stati distribuiti gratuitamente per coinvolgere oltre 25mila persone tra bambini, insegnanti e genitori.

Giorgio Mulé, Vicepresidente della Camera dei Deputati, ha sottolineato l’importanza della scuola come luogo privilegiato dove questa educazione deve germogliare, un ambiente fertile dove le nuove generazioni possono comprendere non solo i segni e i sintomi della malattia, ma anche il valore della solidarietà e della consapevolezza. La campagna si fa portavoce di un messaggio di speranza responsabile, creando una rete di supporto che abbraccia tutti.

Un convinto sostenitore della campagna è Massimo Ambrosini, dirigente sportivo, mitico centrocampista, padre di un bambino con diabete autoimmune di tipo 1. La sua testimonianza intende mostrare come una famiglia può gestire il diabete senza fermarsi davanti agli ostacoli, ma affrontando il problema insieme, con coraggio e determinazione.

Il diabete di tipo 1, con il suo carico di responsabilità e l’impatto sulle relazioni interpersonali, richiede una comunità coesa e informata. Un Passo Avanti vuole essere un invito a muoversi insieme verso un futuro in cui la conoscenza e la sensibilità possano sostituire il pregiudizio e la paura. Ogni passo, per quanto piccolo, è un passo verso la libertà e la salute, un passo che può fare la differenza nella vita di un bambino, in quella di una famiglia, e in quella di una società che, finalmente, decide di prendersi cura dei suoi elementi più vulnerabili.

La medicina e la poesia si rincorrono, in questa campagna, e ogni storia narrata diventa un tassello di conoscenza in un mosaico di condivisioni. L’iniziativa presentata a Roma invita a considerare un modo nuovo di affrontare il diabete giovanile, con coraggio e determinazione. Ogni passo è un passo avanti.