Per due giorni la città di Bologna torna a essere capitale della salute naturale, si tiene infatti al centro congressi Savoy Hotel Regency il meeting annuale della Società Italiana di Nutraceutica, Sinut, presidente Arrigo F.G. Cicero. In una società che invecchia e che richiede un mantenimento della performance dell’organismo, se non addirittura un continuo miglioramento dei traguardi raggiunti, l’attenzione della comunità e dei professionisti della salute, per quanto riguarda le potenziali applicazioni preventive di una integrazione dietetica mirata con nutraceutici, ha avuto e tuttora mostra uno sviluppo rapidamente crescente. Tale crescita, osserva il professor Cicero, è testimoniata dal proliferare di aziende che si occupano di nutraceutica e dall’incremento globale negli acquisti di questi prodotti da parte non solo di pazienti in trattamento, ma anche da parte di persone sane, fenomeno che va avanti in parallelo con la diffusione di progetti di ricerca e articoli scientifici che svelano le potenzialità di questi prodotti.
In area preventiva, tra i filoni di maggiore interesse, si distingue l’area della gestione dei principali fattori di rischio cardiometabolici, quando essi siano, come nella maggior parte della popolazione generale, a livelli subottimali che non indicano un approccio farmacoterapico immediato. Infatti all’interno della fascia di popolazione che necessita di un intervento di prevenzione per ridurre il rischio cardiovascolare vi è una ampia casistica di pazienti moderatamente ipercolesterolemici / ipertesi / iperglicemici / sovrappeso a rischio intermedio o in fasce di età in cui la somministrazione di farmaci specifici ha un rapporto rischio/beneficio ancora da determinare con precisione (ad esempio bambini, adolescenti, donne in età fertile senza altri fattori di rischio associati) che potrebbero giovarsi di una supplementazione alimentare con integratori o prodotti con principi attivi di origine naturale che facilitino la normalizzazione di parametri come il colesterolo senza che il paziente si veda legato all’assunzione di un farmaco, con l’impatto psicologico che questo comporta per l’individuo ed economico per il SSN. Inoltre, tali prodotti possono entrare a far parte di una terapia di associazione con farmaci ipolipemizzanti in soggetti a rischio più elevato. Nella scelta prescrittiva di un complemento alimentare vanno poi considerate diverse caratteristiche quali patologia metabolica del paziente, co-morbidità e co-terapie del paziente, evidenze scientifiche di efficacia e sicurezza del prodotto, e qualità farmaceutica del prodotto commercialmente reperibile. Discorso analogo vale per l’ipertensione arteriosa.
Altre aree di grande interesse della medicina e farmacologia sono quella della prevenzione e gestione della patologie osteoarticolari (osteopenia ed osteoporosi in primis) e delle patologie intestinali (disturbi funzionali, stipsi, patologie irritative / infiammatorie).
Il razionale di un convegno mirato all’aggiornamento scientifico all’approfondimento di queste tematiche si basa su diversi presupposti: i pazienti sono particolarmente attratti da questo tipo di approccio e chiedono spesso suggerimenti al personale sanitario; inoltre le conoscenze scientifiche su questi argomenti sono per lo più di recente acquisizione e la mancanza di una corretta informazione comporta il rischio sia di una sovrastima sia di una sottostima delle potenzialità di un approccio terapeutico basato sui nutraceutici e functional foods in ambiti di medicina preventiva.
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Alessandro Malpelo, QN Quotidiano Nazionale
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