Taipei, 15 gen. (askanews) - Una minaccia agitata in piena campagna presidenziale a Taiwan: il rischio per l'isola autonoma è di vedersi applicare il famoso principio cinese 'Un Paese, due sistemi" come ad Hong Kong. La situazione di Hong Kong, da cui numerosi attivisti sono fuggiti, preoccupa la popolazione taiwanese. Il commerciante Andrew Chang, 70 anni, si dice sicuro: "Penso che Hong Kong finirà per tornare alla Cina, ma il modo in cui se la prende è troppo brutale. Non è conforme a un sistema democratico dove dovrebbero esserci coordinamento e trattative. Apprezzo la cultura cinese, ma in termini di democrazia hanno ancora molte cose da migliorare". "Taiwan è un paese sovrano e Hong Kong è un'ex colonia. Nel corso del tempo desiderano diventare indipendenti, come Singapore, ma la storia non glielo permette", ha aggiunto. Le massicce manifestazioni che si sono svolte nell'ex colonia britannica nel 2019, per reclamare maggiore autonomia nei confronti di Pechino, sono state duramente represse. L'anno successivo sull'isola ad amministrazione speciale, la Cina ha imposto una legge di sicurezza nazionale drastica facendo così tacere tutte le voci dissidenti. "Noi taiwanesi siamo molto preoccupati per la situazione (di Hong Kong, ndr) - ha sottolineato Lo Wan-yu, assicuratrice -tenendo conto di quanto accaduto dopo il 1997" (anno del passaggio di Hong Kong alla Repubblica popolare cinese). "Ci sentiamo diversi (dalla Cina, ndr), perché non abbiamo avuto delle relazioni con essa. Ci sentiamo solidali con Hong Kong, perché, anche se non abbiamo potuto modificare il trattato (tra la Cina e il Regno Unito, ndr), non abbiamo mai voluto integrarci con la Cina continentale", ha aggiunto. All'indomani del trionfo alle elezioni del democratico Lai Ching-te (Partito progressista democratico, Dpp), Ivy Kwek, incaricata della missione per la Cina dell'International Crisis Group, ha ricordato: "Per i taiwanesi, Hong Kong è un esempio del fallimento del principio 'Una Cina, due sistemi'. Nelle precedenti elezioni - ha spiegato in un'intervista ad Afp - abbiamo visto come il fattore Hong Kong abbia giocato un ruolo importante nell'esito elettorale. E anche in queste elezioni osserviamo che è stato menzionato, in particolare dal Dpp (Partito Progressista Democratico di Lai, ndr). Uno dei messaggi chiave del Dpp è che non si tratta solo di 'guerra e pace' come ha detto il Kmt (Kuomintang, partito di opposizione più incline a dialogare con Pechino, ndr), ma si tratta anche di una scelta tra democrazia e dittatura".
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