Sabato 7 Settembre 2024

Venezia, Germano è "Iddu": il mio Messina Denaro e la banalità del male

Roma, 6 set. (askanews) - La storia di Matteo Messina Denaro, il mafioso responsabile delle stragi del 1992 e del 1993 e di decine di altri omicidi, è arrivata alla Mostra di Venezia con l'ultimo film italiano in concorso, "Iddu", di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza. La sceneggiatura, su cui i registi lavoravano ben prima dell'arresto del boss nel 2023, trae ispirazione dai pizzini e dal carteggio tra il latitante e l'ex sindaco di Castelvetrano. Nel film è un grandissimo Toni Servillo a interpretare il personaggio immaginario, tragico e ridicolo, a lui ispirato, mentre Elio Germano regala l'ennesima straordinaria interpretazione nei panni del mafioso siciliano. A proposito della personalità di Messina Denaro i registi hanno spiegato: "Quello che si è fatto è stato scavare all'interno di questa psicologia, capire che avevamo di fronte questo strano, infantile e patologico narciso, e metterlo in scena nella sua verità umana, nella sua verità psicologica, senza cadere nei soliti manicheismi che non servono solo a taroccare la realtà e renderla semplicistica". Elio Germano a proposito di "Iddu" ha detto: "E' un film che ha una sua originalità proprio nel racconto di quello che noi consideriamo il male assoluto, come vicenda di esseri umani, come diceva Giovanni Falcone. Quindi con la piccolezza degli esseri umani e quella banalità del male, che è attaccata a delle piccole convenienze personali che poi producono a cascata questi enormi drammi sociali". "Iddu" sviscera infatti il tragico e il ridicolo delle vicende umane legate alla storia di Messina Denaro, restituendo un racconto ancora più vero di quella latitanza durata 30 anni. Secondo Servillo "solleverà la questione più semplice di tutte, cioè la domanda più semplice di tutte: come è possibile che tutto ciò accada, e in conseguenza del fatto che tutto ciò accade in una regione e in un intero Paese tenuto in scacco da una criminalità così feroce e così potente".