Milano, 9 ott. (askanews) - Israele minaccia un'operazione di terra nella Striscia di Gaza entro 24-48 ore e intanto ha lanciato un assedio dal cielo del territorio palestinese controllato da Hamas, mentre cresce il rischio di un nuovo fronte nel nord del Paese, al confine col Libano, anche se il gruppo Hezbollah ha negato di aver lanciato operazioni in territorio israeliano. Al terzo giorno di guerra dopo l'attacco lanciato sabato scorso contro Israele da Hamas, il bilancio dei morti è arrivato a circa 800 israeliani e 500 palestinesi, i feriti rispettivamente oltre 2.400 e almeno 2.300. Resta incerto il numero e la sorte degli ostaggi israeliani. In giornata si sono rincorse indiscrezioni su negoziati per il loro rilascio, con mediatori del Qatar ed Egitto pronti a trattare uno scambio con prigionieri palestinesi. Dopo una terza giornata di combattimenti con i miliziani infiltrati in Israele, il portavoce delle Forze di difesa israeliane ha annunciato che l'esercito ha ripreso il pieno controllo delle città israeliane al confine con la Striscia di Gaza, avvertendo però che alcuni di loro potrebbero essere ancora nel paese. Richiamati il numero record di 300.000 riservisti dell'esercito. Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha ordinato un assedio totale alla Striscia di Gaza. "Niente elettricità, niente cibo, niente gas, tutto è chiuso. Stiamo combattendo animali con sembianze umane e agiamo di conseguenza." Nel primo pomeriggio, per la prima volta le sirene sono state attivate nelle città settentrionali di Israele, vicino al confine con il Libano, e l'esercito israeliano ha riferito di aver ucciso "diversi sospetti armati che si erano infiltrati nel territorio israeliano dal nord". Poco dopo una fonte di Hezbollah ha fatto sapere che il gruppo sciita libanese non ha lanciato alcuna operazione in Israele. Quindi le forze israeliane hanno annunciato attacchi contro obiettivi nel territorio del Libano, senza fornire ulteriori dettagli.
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