Cernobbio, 8 feb. (askanews) - "Il cambiamento della sanità nei prossimi anni parte sicuramente dall'innovazione tecnologica, per quanto riguarda l'intelligenza artificiale, soprattutto l'evoluzione anche delle grandi apparecchiature. Però ci sarà anche un ricambio del personale medico e infermieristico. Un personale che viene fuori da una selezione durissima, 1 su 7 è entrato alcuni anni fa per laurearsi in Medicina, la maggior parte sono donne che devono affrontare la professione. Una professione che prevede anche impegni soprattutto per i pazienti più difficili, quindi condizioni di lavoro adeguate per quanto riguarda i reparti più in stress: medicina, pronto soccorso, anestesia e rianimazione, quelli che sono poi le specilità più abbadonate in questo periodo". E l'opinione di Giovanni Leoni, vicepresidente nazionale Fnomceo, intervistato da askanews alla "Winter School" di Motore Sanità in corso a Cernobbio, sulle rive del lago di Como. "E anche per la medicina generale, il 15% di coloro che fanno il corso triennale abbandona durante il corso e il 15% abbandona alla fine del corso. Bisogna creare le condizioni per avere un supporto burocratico e amministrativo anche perchè i giovani dottori che vogliono fare i medici di medicina generale devono dedicarsi alla loro professione: fare i medici e non i burocrati", conclude Leoni.
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