Campobasso, 6 mag. (askanews) - Velocità, sicurezza, interconnessioni, inclusività sociale, massima affidabilità nella trasmissione di dati: un salto importantissimo oltre la frontiera dell'innovazione più sofisticata e della ricerca all'avanguardia, sempre dalla parte di cittadini, aziende, comunità, è stato compiuto dalla Regione Molise. E tutto questo grazie alla rete in FTTH (Fiber to the home, la fibra fino a casa) - l'unica in grado di garantire la velocità di 1 gigabit al secondo e oltre, e performance elevate - che ha raggiunto 130 comuni della Regione (49 in provincia di Isernia e 81 di Campobasso) con il servizio già disponibile per i cittadini: in totale 133 mila case connesse e 688 sedi della pubblica amministrazione centrale e locale, fra uffici comunali, stazioni di forze dell'ordine, scuole, biblioteche, ospedali e ambulatori. "Il Molise è la prima ed unica regione italiana ad aver completato gli interventi infrastrutturali in fibra nei comuni previsti dal Piano. - ha spiegato l'assessore Salvatore Micone - Un grandissimo risultato soprattutto per le aree interne, rurali e montane che sono ad alto rischio marginalità ed isolamento territoriale. Un passo importante e tanto atteso che va verso la giusta valorizzazione dei nostri territori, verso un aumento della qualità della vita dei cittadini e di maggiori disponibilità occupazionali. Adesso ci dobbiamo dedicare ad altre zone che prevedono criticità e alcune difficoltà strutturali per avviare un percorso che sia sempre più ricco e con più possibilità da condividere". Un'operazione di grandissimo impatto tecnologico e civico, la chiusura del Piano BUL in Molise, battezzata ufficialmente lunedì mattina presso la sede dell'ex Gil, sede dell'assessorato al Turismo, alla presenza dell'assessore alla Transizione digitale Salvatore Micone, dell'amministratore delegato di Open Fiber Giuseppe Gola, di Luigi Cudia responsabile Infrastrutture e Operations Infratel Italia. Giuseppe Gola, amministratore delegato di Open Fiber, ha commentato: "Siamo ancora in una fase intermedia, poiché la realizzazione di una rete così ramificata precede il suo pieno utilizzo per far sì che la qualità della vita dei cittadini si elevi e per favorire nel più breve tempo possibile la migrazione totale dal rame alla fibra. Portare a compimento questo progetto era importante soprattutto per ridare importanza a quelle aree cosiddette a fallimento di mercato, dove nessun privato avrebbe fatto investimenti sulla rete così ingenti. Da oggi un borgo ha la stessa connettività di una grande metropoli, e così si permette di includere scuole, uffici, abitazioni, tutta la vita digitale.". Oltre ai piccoli borghi e ai comuni più isolati oggetto del piano BUL, Open Fiber è presente con rete FTTH a Campobasso, Isernia e Termoli con un investimento privato di 8,3 milioni di euro e un totale di 47 mila case connesse. Open Fiber mira a garantire la copertura delle maggiori città italiane; ad oggi l'azienda ha messo in vendibilità oltre 13.5 milioni di unità immobiliari in FTTH ed è il principale operatore FTTH in Italia, tra i leader in Europa.
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