Roma, 19 mar. (askanews) - Il Presidente della FAIS - Federazione delle Associazioni Incontinenti e Stomizzati - Pier Raffaele Spena ha diffuso tramite i canali social dell'Associazione un video messaggio indirizzato alla principessa Kate Middleton. Sembra infatti che la futura regina d'Inghilterra sia stata ileostomizzata. Ma di cosa si tratta? La stomia è il risultato di un intervento chirurgico, a seguito di patologie gravi o malformazioni, mediante il quale si crea un'apertura sulla parete addominale per mettere in comunicazione l'apparato intestinale o quello urinario con l'esterno. La creazione dello stoma rappresenta un salvavita e permette di migliorare la qualità della vita, sia dal punto di vista della salute, che da quello socio-relazionale. Le numeriche relative a questa condizione superano le 75.000 persone, a cui si devono aggiungere circa 18.000 nuovi pazienti ogni anno. Essendo la stomia sprovvista di una muscolatura atta alla chiusura, dopo l'intervento le feci e le urine non possono essere trattenute e fuoriescono senza un preventivo stimolo o possibilità di controllo. Pertanto, le persone stomizzate dovranno utilizzare appositi dispositivi medico chirurgici, comunemente chiamati "sacche", applicati direttamente sull'addome. Le sacche dovranno essere sostituite una o due volte al giorno per tutta la vita. In aggiunta ai problemi fisici, gli stomizzati incontrano anche una serie di difficolta di ordine psicologico-sociale e pratico-gestionale. Motivi per i quali la FAIS da anni è impegnata per abbattere pregiudizi e tabù, ancora persistenti. "Cara principessa Kate, sono giorni che sulla stampa internazionale si leggono notizie o indiscrezioni sul fatto che lei sarebbe stata ileostomizzata. Leggendo attentamente gli articoli - sottolinea Spena - salta all'occhio che il termine stomia viene associato a disagio, imbarazzo, vergogna provati dalla persona che vive con un sacchetto sull'addome. In Europa 700 mila persone vivono con una stomia, nel mondo sono milioni. Vale la pena ricordare che quell'imbarazzo, quel disagio e quella vergogna sono spesso al primo posto di un malessere psicologico nato dal confezionamento di una stomia a seguito di un intervento chirurgico. Ma vale ancora di più ricordare che quel sacchetto ha salvato spesso una vita, anche la sua nel caso fosse stata ileostomizzata. Mi piace pensare che semmai un giorno dovessero chiederle 'Cosa si prova a vivere con una ileostomia' lei rispondesse: 'Non vedo quale potrebbe essere il mio imbarazzo o che le ha salvato la vita'. Sarebbe un regalo enorme alla nostra comunità che quotidianamente vive queste condizioni. Grazie per l'attenzione e le auguro il meglio per la sua salute", conclude il presidente della FAIS.
© Riproduzione riservata