Preoccupazione per Cecilia Sala, vertice a Palazzo Chigi
Milano, 2 gen. (askanews) - C'è preoccupazione per le condizioni di Cecilia Sala, detenuta nella prigione di Evin in Iran dal 19 dicembre. La giornalista è riuscita a comunicare con i genitori riferendo di essere costretta a dormire per terra, di non aver ricevuto nessuno dei beni di prima necessità inviati dall'Italia, le sono anche stati tolti gli occhiali da vista.
Il governo ha indetto un vertice a Palazzo Chigi e il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha quindi convocato l'ambasciatore iraniano a Roma: "pretendiamo - ha detto - che vengano rispettati tutti i suoi diritti. Fino alla sua liberazione, Cecilia e i suoi genitori non saranno mai lasciati soli".
Aumentano infatti le pressioni politiche sul governo per la liberazione della giornalista, citata anche da Mattarella nel suo discorso di fine anno. La segretaria del Pd Elly Schlein ha dichiarato: "Il trattamento inumano che sta subendo è inaccettabile, "chiediamo al Governo, nelle forme che la delicatezza della vicenda prevede, la condivisione con tutte le forze politiche delle iniziative intraprese". Anche Matteo Renzi ha sottolineato "le condizioni gravi e preoccupanti" di Sala e ha chiesto alla presidente Meloni di riunire in i leader di maggioranza e opposizione".
La giornalista è accusata genericamente di aver violato la legge della Repubblica islamica ma secondo indiscrezioni il suo fermo sarebbe conseguenza dell'arresto in Italia di un cittadino iraniano (Mohammad Abedini-Najafabadi) accusato dagli Usa di trafficare in droni.