Napoli, 9 apr. (askanews) - Rob Bauer, presidente del Comitato militare della Nato, a Napoli per i festeggiamenti dei 75 anni dell'Alleanza, parla di quanto reale sia la minaccia costituita dalla Russia. Per la data storica gli chiediamo: il Cremlino ha parlato di "confronto diretto" con l'Alleanza, che cosa sta cercando Mosca? Che cosa vuole da un'alleanza difensiva? "Penso che in gran parte si tratti di retorica, ed è destinata principalmente al pubblico interno russo. Non ci sono indicazioni che la Russia attaccherà la Nato nel prossimo futuro, e quindi non credo che dovremmo preoccuparci di questo. Ma la Russia è la principale minaccia per la NATO, come concordato dalle nazioni a Madrid nel 2022. E lo è ancora, ed è stato il risultato, ovviamente, di una serie di azioni a partire dalla Georgia nel 2008. Ma ovviamente, alla fine, il 24 febbraio 2022, l'invasione totale dell'Ucraina è stata il colpo finale all'idea che la Russia non fosse più un partner ma fosse in realtà una minaccia per la NATO. Quindi non penso che vedremo uno scontro con la NATO nel breve termine. Ma i russi sono la nostra principale minaccia, la Russia è la nostra principale minaccia, e quindi dobbiamo essere pronti a contrastarla, a scoraggiarla ed essere in grado di difenderci da essa". La Russia divenuta la principale minaccia è per la Nato non un semplice cambio di sguardo. La deterrenza Nato come si adegua ai rischi di tale dialettica violenta? "Abbiamo cambiato tutti i nostri piani militari, abbiamo cambiato il comando e il controllo, le capacità di cui abbiamo bisogno e ancora più soldati, più pronti. Quindi se lo siamo, se veniamo attaccati, e non pensiamo che ciò accadrà presto, dobbiamo essere pronti ed è a questo che mirano tutti i piani. Ed è per questo che è così importante un'esercitazione come Steadfast Defender: 90.000 soldati pronti a difendere ogni centimetro del nostro territorio. Ciò dimostra che siamo in grado di portare rinforzi, attraverso l'Oceano Atlantico verso l'Europa, e poi attraverso l'Europa fino al luogo in cui devono essere". E in tutto questo, quale ruolo spetta all'Italia, dove si trova una base così importante come la JFC Naples? "Ovviamente è una delle 32 nazioni. Siamo in Italia e siamo molto orgogliosi dell'Italia. Come siamo orgogliosi di tutti i nostri membri, ovvero 32 membri: l'Italia è importante per il Sud. L'Italia è un membro fondatore della NATO, nel 1949. L'Italia ha sempre partecipato alle importanti operazioni e missioni dell'Alleanza e l'Italia fa parte di quella deterrenza e difesa dell'Alleanza, nel suo insieme. E penso che il quartier generale qui a Napoli sia un buon esempio dell'importanza dell'Italia. Ma ci sono molte altre cose, ovviamente, dalle truppe che l'Italia ha messo a disposizione per contribuire nelle diverse missioni ai comandanti che ha proposto per quelle missioni. Quindi l'Italia è un fedele alleato da 75 anni". Intervista di Cristina Giuliano e Serena Sartini Montaggio: Linda Verzani Voce: Adriano Petrucci Immagini: askanews
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