Forlì, 22 mag. (askanews) - L'acqua nei fiumi si è abbassata, non piove, ma è pieno di fango e ancora tante abitazioni sono allagate. A pochi giorni dall'alluvione la Romagna si è riempita di volontari che dall'alba al tramonto corrono contro il tempo per cercare di recuperare un po' di normalità. La presidente del Consiglio Meloni ha lasciato con un giorno d'anticipo il G7 in corso in Giappone per toccare con mano quanto si sta facendo. "Ho visto tanti ragazzi giovanissimi che cercavano di dare una mano alla popolazione. Ho visto tanto orgoglio nei cittadini colpiti, tanta voglia di ricostruire e di partecipare. L'ho trovato straordinario". Per la conta dei danni è ancora presto. In attesa del consiglio dei ministri di martedì in cui verranno predisposte le prime misure per la ricostruzione, le istituzioni locali hanno incontrato la premier e preparato assieme a sindacati, associazioni e banche un documento che consegneranno al governo. Come annunciato dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. "Qui, pochi mesi fa, ci è stato chiesto dallo Stato di realizzare le procedure per il secondo rigassificatore, l'Italia ha chiesto a Ravenna e all'Emilia-Romagna di dare una mano e in 120 giorni, all'unanimità di tutti i partiti e le forze sociali abbiamo detto sì, adesso abbiamo bisogno noi e sono sicuro che ci diranno sì". Ad attendere la visita di Meloni anche un gruppo di giovani che accusano i governi passati e quello attuale di investire sui combustibili fossili al posto delle rinnovabili. Agnese Casadei del Friday for future. "Quello che lei ha definito maltempo, grave maltempo, non è affatto maltempo, è crisi climatica. Una parola che ha un significato molto preciso: è una responsabilità politica". Se in pianura e in città si lavora per ripulire strade e aziende, in collina e in montagna si teme per smottamenti e frane che stanno isolando paesi interi. L'emergenza è tutt'altro che terminata, in un'area vastissima dell'Emilia-Romagna. Come confermano gli interventi di Protezione civile, volontari e Vigili del fuoco. Il responsabile della comunicazione in emergenza Luca Cari. "Mano a mano che l'emergenza viene superata i numeri si riducono, il fatto che siamo ancora a distanza di giorni in una fase in cui il nostro dispositivo di soccorso viene aumentato è segno che il lavoro da fare è veramente tanto".
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