La rivoluzione di Trump: lotta a immigrazione, dazi e high tech
Washington, 22 gen. (askanews) - Un cambio di rotta brusco e in poche ore. Donald Trump sta mettendo in atto le promesse elettorali con una serie di cambiamenti radicali nella politica americana, attraverso una raffica di provvedimenti firmati sin dalle ore subito successive all'investitura.
Le ultime decisioni riguardano ancora i dazi: imposto il 10% alla Cina dal 1 febbraio, oltre quelli del 25% a Messico e Canada e la minaccia di nuove imposte all'Unione Europea ed anche alla Russia se non si siederà a trattare sulla guerra in Ucraina.
Sempre sul fronte esteri il nuovo presidente ha avvertito Bruxelles e la Nato: devono aumentare al 5% del Pil le spese per la difesa. Confermata la marcia indietro sulle auto green, stop all'accordo di Parigi sul clima e Stati Uniti fuori anche dall'Organizzazione mondiale della sanità.
Cavallo di battaglia della sua campagna elettorale, la guerra totale dichiarata ai migranti irregolari si arma di nuovi strumenti, Trump ha infatti autorizzato retate e arresti di migranti anche nelle cosiddette zone sensibili, come scuole e chiese, finora protette.
Ma anche la tecnologia è al centro delle politica di Trump.
Insieme con questi giganti della tecnologia annunciano la formazione di Startgate, una nuova azienda americana che investirà 500 miliardi di dollari almeno in infrastrutture per l'intelligenza artificiale e sta facendo progressi molto rapidamente" tanto da immaginare di generare "più di 100.000 posti di lavoro" ha detto annunciando che Elon Musk potrebbe comprare Tik Tok.
Ripristinata anche la pena di morte federale.