Noumea, 20 mag. (askanews) - E' iniziata l'evacuzione dei turisti dalla Nuova Caledonia, sono partiti dall'aeroporto di Noumea i primi voli di salvataggio da quando nel paese è scoppiata la rivolta con saccheggi, incendi dolosi e sconti a fuoco mortali. Gli attivisti Kanak chiedono il ritiro del disegno di legge di riforma elettorale e si rifiutano di abbandonare i blocchi stradali che hanno paralizzato l'arcipelago del Pacifico per una settimana. Contestano il disegno di legge che prevede la concessione del diritto di voto alle persone che vivono in Nuova Caledonia da oltre 10 anni. Ad oggi, hanno diritto di voto solo coloro che erano iscritti nelle liste elettorali durante l'accordo di Noumea del 1998, che ha dato al territorio un maggior grado di autonomia, insieme ai loro figli. Si stima che più di 3.000 persone siano rimaste bloccate a causa dei disordini, che hanno portato la Francia a inviare 1.000 unità di rinforzi tra esercito e polizia e a fermare tutti i voli commerciali verso la popolare destinazione turistica dell'isola. Il presidente francese Emmanuel Macron ha affermato di vedere "chiari progressi nel ripristino dell'ordine" in Nuova Caledonia, durante un Consiglio di difesa in cui si è deciso di mobilitare "per un certo periodo" il personale militare per "proteggere gli edifici pubblici" e alleviare così le forze di sicurezza interne.
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