In R.D. Congo "situazione disastrosa", dopo la presa di Goma dell'M23
Roma, 28 gen. (askanews) - Più di 500.000 persone sono sfollate negli ultimi giorni nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) a causa dei combattimenti nell'Est del Paese. A dichiararlo è il portavoce dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), Matthew Saltmarsh, mentre migliaia di manifestanti hanno marciato per le strade della capitale Kinshasa, dove le ambasciate di Francia e Belgio sono state attaccate.
Il 26 gennaio, i ribelli del Movimento 23 Marzo (M23) e l'esercito ruandese hanno invaso la periferia di Goma, capoluogo della provincia del Nord Kivu, al confine con il Ruanda, e hanno annunciato la chiusura dello spazio aereo, dopo avere annunciato la presa della città il giorno prima.
Sarebbero inoltre 13 i soldati sudafricani uccisi nel corso dell'escalation del conflitto negli ultimi giorni, tra cui due membri della Missione delle Nazioni Unite nella RDC (Monusco). Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha in programma un'altra riunione straordinaria per affrontare la crisi.
Nella parte orientale del Paese sono attivi numerosi gruppi ribelli e guerriglieri, tra cui l'M23, che combatte per gli interessi della minoranza etnica tutsi, appoggiato dal Ruanda. Per Djoen Besselink, responsabile del programma di Medici Senza Frontiere (MSF), la situazione è "la più deplorevole mai vista a Goma" ed è "super, super disastrosa", tra razzie, stupri ed emergenza umanitaria.
"Ovviamente, ci sono decenni di violenza nella regione, ma da tre anni Goma è sottoposta a una pressione estrema, con quasi un milione di sfollati all'interno della città e poi da dicembre abbiamo assistito a un'escalation della violenza su più fronti a Goma", ha spiegato in un'intervista ad Afp. "Attualmente a Goma la nostra attività principale è presso l'ospedale di Kyeshero, dove continuiamo a fornire assistenza ai pazienti e ai feriti".
Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite ha denunciato che alcuni suoi magazzini sono stati saccheggiati, aggiungendo di aver "temporaneamente sospeso" l'assistenza alimentare a causa dei problemi di sicurezza.