Il MAUTO di Torino, museo che guarda al futuro e alle comunità
Torino, 4 gen. (askanews) - Un museo in forte crescita, che rappresenta una delle forme di creatività italiana più apprezzate nel mondo e che vuole essere anche uno spazio di comunità. Il MAUTO - Museo nazionale dell'Automobile di Torino ha chiuso il 2024 con il suo miglior risultato di sempre, oltre 388mila visitatori e ha presentato la programmazione del 2025 all'insegna di storia, design, arte e futuro. La direttrice Lorenza Bravetta ci ha raccontato che museo vuole essere il MAUTO. "Un museo - ha detto ad askanews - che mi auguro si possa definire contemporaneo, che parla di automobile: l'automobile è nel DNA di questa città, di questo Paese, ma è anche uno strumento eccezionale per parlare di storie e di cultura del Novecento. Quindi attraverso l'automobile, il MAUTO intende aprire a una contaminazione continua multidisciplinare che possa davvero trasformare il museo in un punto di incontro di saperi, di conoscenze e anche di persone che con esperienze diverse vengono a viverne in questo luogo".
Le automobili, ovviamente, sono il cuore della collezione del museo, e in mostra se ne trovano moltissime. Ma quello che più colpisce è l'avere inserito questo percorso in un contesto di racconto che è più ampio, che ovviamente prende in considerazione la storia e il costume, ma guarda al presente e alle persone. "Il fatto di dialogare con la comunità a partire dalla comunità di prossimità, ma anche guardando fuori da Torino e fuori dall'Italia - ha aggiunto la direttrice - è necessario per continuare a crescere. Senza dialogo e senza comunità non andremmo da nessuna parte".
E la comunità a cui guarda il MAUTO è fatta anche dagli italiani che vivono all'estero, ma che nella storia della cultura automobilistica ritrovano un'appartenenza. "Senz'altro raccontiamo l'Italia e soprattutto questo museo crea dei ponti tra le culture, riallaccia dei legami con italiani che in Italia non stanno più e che ne vedono un fiore all'occhiello e anche un motivo di orgoglio nella loro italianità. Quindi senz'altro c'è il ruolo di diplomazia culturale, l'utilizzo della cultura dell'automobile come asset del soft power è una delle nostre priorità".
Tra mostre di arte contemporanea e una squadra curatoriale variegata e ricca, il MAUTO appare oggi un luogo interessante e vivo che, partendo da una storia precisa, sa però declinarla all'insegna di una intrigante multidisciplinarietà.