Guerra in Ucraina, gli aiuti del Sovrano Ordine di Malta
Roma, 22 ott. (askanews) - Il ruolo del Sovrano Ordine di Malta in Ucraina è prezioso per la popolazione che da oltre due anni vive il dramma della guerra. L'Ordine è in realtà presente nel paese da 34 anni e il suo aiuto non si è mai interrotto. Proprio della crisi umanitaria in Ucraina e il sostegno del Sovrano Ordine di Malta si è parlato durante la conferenza che si è tenuta alla Villa Magistrale di Roma, una delle sedi governative del Sovrano Ordine di Malta, organizzata in collaborazione con l'Ambasciata di Ucraina presso l'Ordine di Malta.
"La crisi dell'Ucraina è nota al mondo - ha sottolineato Riccardo Paternò di Montecupo, Gran Cancelliere del Sovrano Ordine di Malta - ed è una tragedia di dimensioni enormi perché coinvolge non solo l'Ucraina ma coinvolge anche questioni molto più vaste che sono dal punto di vista economico, sociale e altri paesi ed altri contesti. L'Ordine di Malta sta facendo un'operazione in Ucraina che non ha precedenti, perché dalla seconda guerra mondiale non avevamo mai fatto un'operazione così vasta. Siamo presenti fin dall'inizio e immediatamente siamo accorsi sempre nel nostro spirito che è quello di aiutare chiunque abbia bisogno e mai come in questo caso il bisogno è immenso perché parliamo di aree distrutte, con morti, devastazioni, lutti, dolori e quindi drammi economici ma anche umani e personali, pazzeschi".
Dall'inizio della guerra nel febbraio 2022, l'Ordine di Malta ha mobilitato 60 milioni di euro, distribuito più di 10.000 tonnellate di aiuti in oltre 70 località diverse; 300.000 persone sono state assistite alle frontiere e sono stati allestiti più di 60 rifugi per ospitare gli sfollati. Inoltre, nel 2022 l'Ordine ha aperto una clinica per protesi a Lviv per aiutare le vittime delle esplosioni di mine, con la fornitura ad oggi di quasi 250 protesi.
"Uno dei più grandi sforzi che stiamo facendo è il sostegno psicologico - ha detto Pavlo Titko, Capo del Servizio di soccorso dell'Ordine in Ucraina - prima erano 50, adesso sono 100 gli psicologi attivi sul campo per assistere bambini, anziani, in diversi progetti. Siamo anche sul fronte per il supporto e l'aiuto alimentare".
Accanto all'aiuto concreto c'è stata, fin dall'inizio della guerra, un'azione diplomatica con appelli alla pace e al negoziato.