Milano, 17 gen. (askanews) - Intelligenza artificiale, lavoro ibrido, sottovalutazione dei rischi di alcuni dispositivi ma soprattutto del fattore umano sono alcune delle grandi sfide che devono affrontare le aziende in tema di cybersecurity. E non è solo un problema per i colossi, come spiega Colin Blumenthal, vicepresidente dei servizi IT di Sharp Europe, sulla base di una ampia ricerca condotta dall'azienda che fornisce prodotti e servizi tecnologici per le imprese, in cui sono stati coinvolti 5.770 professionisti responsabili di acquisti IT. "La questione della cybersicurezza è di grande importanza per le pmi - dice Blumenthal - a volte le pmi in Europa pensano che la cybersecurity sia solo per le grandi compagnie, ma quello che non realizziamo è che ci sono molti più cyberattacchi contro le pmi, anche se non sono al centro dell'attenzione". Ma quali sono i rischi maggiori? "Il punto debole della maggior parte delle aziende in tema di sicurezza informatica siamo noi, gli utenti - spiega - Quindi serve una rigorosa formazione perché le persone siano consapevoli dei rischi e di come reagire se arrivano attacchi alla loro azienda". "È anche importante personalizzare l'istruzione e deve essere una formazione continua perché siamo umani, dimentichiamo le cose, e perché si deve essere informati sulle ultime novità". Eppure dalla ricerca emerge che nonostante l'errore umano sia la principale preoccupazione per quasi quattro pmi su dieci (37% in Europa - 38 % in Italia), la formazione informatica resta carente. Un altro grande tema è quello del lavoro ibrido, in era post Covid ci si collega molto di più fuori dall'ambiente aziendale, i rischi aumentano e spesso arrivano da dispositivi considerati innocui come le stampanti, mezzo attraverso cui quasi una pmi europea su cinque (19% - Italia 11%) ha subito una violazione della sicurezza. "Il punto è che sono in un network, le stampanti sono un dispositivo collegato alla rete aziendale e quindi bisogna assicurarsi che siano sicure, come qualsiasi altro dispositivo collegato, e anche questa consapevolezza è parte di un processo educativo". Formazione fondamentale per capire soprattutto le minacce che arrivano dalle nuove tecnologie, come l'intelligenza artificiale. "L'intelligenza artificiale aumenta i rischi per le aziende, perché certo può aiutare a migliorare le difese ma dobbiamo capire che l'AI è anche nelle mani di organizzazioni criminali che possono usarla per entrare nelle nostre aziende. Quindi ha un impatto sulla cybersecurity, dovrebbe far pensare ancora più seriamente a quanto sia importante e far prendere le giuste misure a partire dalla formazione per evitare di diventare vittime di cyber attacchi".
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