Enrico Letta lascia la Camera: "No a polarizzazione ed estremismi"
Roma, 20 dic. (askanews) - Intervenendo in aula alla Camera per chiedere di "votare a favore delle mie dimissioni di deputato per tornare alla mia vita professionale e accademica", Enrico Letta ha rivolto "un pensiero di profondo ringraziamento verso tutta l'assemblea, verso il presidente della Camera Lorenzo Fontana, a tutti i dipendenti a partire dal segretario generale. Un ringraziamento speciale ai colleghi e ai dipendenti del gruppo Pd di cui ho avuto l'alto onore di essere segretario, in particolare a Elly Schlein che mi ha succeduto nel difficile - quanto difficile lo so solo io - e impervio compito di segretario del Pd".
"Non inseguiamo il peggio che la polarizzazione estrema sta da tempo sviluppando nelle democrazie europee ed occidentali. Polarizzazione ed estremismo, disprezzo reciproco, disconoscimenti del ruolo degli uni e degli altri, insulti e fake news, un panorama da incubo che fa del male a tutte l'Europa e all'Italia", proseguito Letta nel suo discorso di addio all'aula.
"Se amiamo la democrazia abbiamo bisogno gli uni degli altri, abbiamo bisogno di immettere nuovo ossigeno e nuova linfa in continuazione, abbiamo bisogno di favorire il rinnovamento e rendere i cittadini liberi di scegliere, abbiamo bisogno di non aver paura né della stampa libera né del rapporto tra poteri indipendenti garantito dalla Costituzione. Dobbiamo riconoscere che sono importanti i nostri, ma che i nostri senza gli altri semplicemente non esistono", ha aggiunto.
"La democrazia parlamentare - ha sottolineato Letta - è l'ossigeno della nostra vita comune. È dalla frontiera dell'Europa che oggi riceviamo le immagini più intense di chi anela a vivere la nostra democrazia e i valori della nostra convivenza europea, di chi per quei valori è disposto ai sacrifici più estremi. Quello che ho vissuto nei tanti anni in quest'aula è che dagli altri e con gli altri, che compongono questa sovranità popolare, si impara e si cresce, con gli altri si serve insieme lo straordinario e unico paese che è l'Italia. Averlo servito in quest'aula è stato il più grande onore della mia vita".