Diabete, Insulet e Theras: in Italia la nuova era di pod therapy
Milano, 29 gen. (askanews) - Si è tenuta a Milano la settima edizione del "Theras Day" dedicata alle ultime novità per il trattamento del diabete, dell'obesità e del dolore cronico anche con un'attenzione per le terapie digitali. Nel 2021 sono stati stimati 537 milioni di adulti con il diabete, di cui 4,5 milioni in Italia.
"In questi giorni si tiene a Milano il Theras Day: quest'anno abbiamo pensato ad un evento focalizzato su nuove soluzioni e tecnologie che possano essere di supporto ai medici nell'affrontare la quotidianità dei pazienti che vivono tutti i giorni con il diabete" ha spiegato Alessandro Vicari, Business Unit Director Diabetes Care, aggiungendo "riteniamo che soluzioni all'avanguardia messe a disposizione dei diabetologi e degli endocrinologi possano veramente rappresentare la soluzione migliore per i pazienti e i loro caregiver. Ancora una volta abbiamo sancito la nostra partnership con Dexcom e Insulet, partnership che rappresenta uno dei pilastri su cui l'azienda Theras ha costruito la sua visione ".
Durante l'evento, che ha riunito circa 400 clinici, è stato presentato "Omnipod 5", il microinfusore senza catetere che regola in modo automatizzato l'erogazione di insulina ad un target di glucosio personalizzabile, in base al valore del monitoraggio in continuo. Impermeabile, è il primo sistema patch integrato con più sensori, che monitorano costantemente la quantità di glucosio nel sangue. Innovativo e intuitivo, prodotto da Insulet Corporation, questo "device patch" discreto e facilmente indossibile, amplia le opzioni di trattamento disponibili per le persone con diabete di tipo 1 permettendo di personalizzare ulteriormente le strategie terapeutiche e migliorando la qualità di vita.
Dopo Regno Unito, Germania, Paesi Bassi e Francia, "Omnipod 5" è ora disponibile anche in Italia grazie a Theras, Gruppo con sede a Salsomaggiore Terme (Parma). Tra i risultati clinici c'è un miglioramento sia nei bambini che negli adulti della glicemia e dell'emoglobina glicata, con una riduzione del rischio di ipoglicemia, con il vantaggio per i caregiver che possono contare sullo scarico automatico dei dati, che consente un monitoraggio costante della terapia in collaborazione con lo specialista di riferimento.
"Oggi abbiamo presentato un dispositivo che rappresenta un passo in avanti veramente significativo, in quanto è la prima 'patch pump' di dimensioni molto piccole senza fili o comunque connessioni con uno strumento che è in grado di parlare, interloquire, con il sensore: non esistevano prima e quindi è certamente molto più utile in termini di controllo metabolico" ha sottolineato la presidente della Società italiana di diabetologia, Raffaella Buzzetti, precisando che "l'erogazione continua riproduce in maniera più fisiologica quello che manca alle persone che devono indossare questi dispositivi, e cioè proprio la secrezione propria endogena di insulina. Quindi riuscendo a far sì - ha concluso la docente di endocrinologia della Sapienza di Roma - che le concentrazioni di insulina siano costanti nell'organismo si riproduce una condizione simile quella fisiologica".