Martedì 10 Settembre 2024

Ddl sicurezza, Magi: su detenute madri non si passi la linea rossa

Roma, 12 set. (askanews) - "Colgo l'occasione della presenza del ministro Nordio in Aula per rivolgergli un appello accorato: avevamo creduto che ci fosse l'intenzione di rivedere alcuni punti più delicati di questo provvedimento ma dobbiamo constatare che l'esame in Aula lo sta peggiorando, almeno sull'art 15, sul divieto di ingresso in carcere per bambini piccoli e piccolissimi, frutto di una riflessione degli ultimi decenni: vi chiedo di non oltrepassare questo limite; in questo modo il carcere diviene un luogo salvifico, cioè anziché vederlo come la sanzione penale che si riverbera sul piccolo che non ha colpa, voi cominciate a individuare un'altra natura dell'esecuzione penale e lasciate la discrezionalità della valutazione al magistrato, con una questione anche di tempi che si possono allungare, e dire che l'ingresso sarà in altre strutture non cambia, perché saranno sempre strutture detentive, mentre le case famiglie su cui si è discusso non sono state realizzate e comunque non sono disponibili per questo tipo di accoglienza; fermatevi perché state oltrepassando una linea rossa rispetto alla civiltà giuridica di questo Paese". Lo ha detto il segretario di +Europa, Riccardo Magi, intervenendo in Aula durante l'esame degli emendamenti al ddl Sicurezza, di cui è relatore di minoranza. La Camera, con la protesta delle opposizioni, ha approvato l'articolo 15 che rende facoltativo, e non più obbligatorio, il rinvio dell'esecuzione della pena per le condannate incinte o madri di figli di età inferiore ad un anno e disponendo che le stesse scontino la pena, qualora non venga disposto il rinvio, presso un istituto a custodia attenuata. Inoltre è previsto che l'esecuzione non sia rinviabile se sussiste il rischio, di eccezionale rilevanza, di commissione di ulteriori delitti.