Milano, 14 apr. (askanews) - Gli aerei da combattimento Adir israealiani tornano alla base dopo essere entrati in azione contro l'attacco dell'Iran che ha lanciato verso Israele 300 fra droni e missili, una rappresaglia per il bombardamento dell'ambasciata iraniana a Damasco del 1 aprile. I velivoli da combattimento sono una parte delle difese a disposizione del governo di Tel Aviv che si basa principalmente su Iron Dome, cupola di ferro, il sistema anti missilistico che ha intercettato migliaia di razzi da quando è entrato in funzione per la prima volta nel 2011, fornendo al Paese una copertura cruciale durante i periodi di conflitto. Ma come funziona? L'Iron Dome è progettato per intercettare razzi a corto raggio a una distanza massima di 70 chilometri. Ci sono decine di batterie sparse sul territorio, tutte mobili. Ognuna è composta da tre sezioni principali: un sistema di rilevamento radar, un computer per calcolare la traiettoria del razzo in arrivo e una unità di fuoco che spara se si ritiene che il razzo colpisca un'area edificata o strategica. Inizialmente Israele ha sviluppato l'Iron Dome da solo dopo la guerra del Libano del 2006, e in seguito gli Stati Uniti hanno fornito il proprio know-how in materia di difesa e miliardi di dollari per finanziarlo. Secondo la società di difesa israeliana Rafael, che ha contribuito a progettarlo, il sistema ha un tasso di intercettazione di circa il 90%.
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