Strasburgo, 28 set. (askanews) - Gli accusatori sono 6 giovani portoghesi, gli accusati 32 stati. È cominciata davanti alla Corte europea dei diritti umani a Strasburgo la maxi-causa intentata per "l'inazione" sul clima. I giovani di età compresa tra gli 11 e i 24 anni davanti alla Corte chiedono conto ai governi del mancato rispetto degli impegni sul clima assunti nell'ambito dell'Accordo di Parigi del 2015, come sottolinea Save the Children - l'Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine e garantire loro un futuro. Tra i Paesi sotto accusa ci sono anche l'Italia e la Russia, con quest'ultima che non si è presentata in aula per l'udienza. Questo procedimento è storico perchè si tratta del primo caso sul clima a essere depositato presso la Corte europea dei diritti umani. Innanzitutto la corte deve verificare l'ammissibilità del ricorso, e in caso favorevole ci vorrà almeno un anno per arrivare a sentenza. "A causa del caldo estremo, sono limitato nel modo in cui mi alleno e quanto posso stare fuori. Sono costretto a rimanere in casa, faccio fatica a dormire per il caldo a causa delle deboli politiche climatiche che i paesi stanno prendendo. Ma resto fiducioso che la corte capirà l'urgenza di questa situazione e deciderà a favore del nostro caso" ha spiegato in conferenza stampa Andre Oliveira. La nuova sfida lanciata dai giovani per il clima è aperta.
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