Venerdì 10 Gennaio 2025

Brunori Sas: con "L'albero delle noci" non volevo ripetermi

Milano, 10 gen. (askanews) - Ironia, sottrazione e rigenerazione, sono le tre parole chiave per descrivere il nuovo album "L'albero delle noci" di Brunori Sas. Un disco in uscita il 14 febbraio sorprendente e ricco che arriva a cinque anni di distanza da Cip. Contiene anche il brano omonimo con cui Dario sarà in gara al Festival di Sanremo. "L'album è nato con una lunga gestazione che ha a che fare da una parte con il mio desiderio di un cambiamento, quindi di non ripetermi, dall'altra col fatto che per cambiare è necessario anche un tempo, quindi non può essere un processo che puoi decidere solo a tavolino. In questo mi ha aiutato molto Riccardo Sinigallia che ha prodotto l'album, ma che in realtà mi ha accompagnato quasi tenendomi per mano in tutte le fasi di gestazione lunga di questo album. Alla fine sono molto contento perché la scrittura risponde a quella che era l'esigenza primaria, cioè quella di una rigenerazione e non di una rivoluzione. L'omaggio all'Albero delle Noci è perché, così come per la canzone, è l'albero che sta di fronte a casa mia, a cui io comunque attribuisco l'ispirazione dei brani che scrivo, ce l'ho davanti da 13 anni, ha partecipato a molti miei album, siccome non gli ho mai dato una lira di diritti d'autore, quantomeno gli ho dato il titolo dall'album, spero si accontenti". La nascita della figlia Fiammetta ha profondamente mutato la sua visione del mondo: c'è la gioia ma anche le inquietudini, luci e ombre di questa rivoluzione. "Io penso che tutti, anche probabilmente le vecchie generazioni, non hanno vissuto questa sensazione di essere in quel limbo che poi a un certo punto scatta, ma c'è tutta una prima fase in cui sei ancora figlio, però sai che devi fare il genitore. E non è soltanto qualcosa che ha a che fare con il ruolo, è proprio qualcosa che ha a che fare con allontanare, scremare, sfrondare appunto i rami secchi della propria vita e rivedere la gerarchia delle tue priorità". Cantautore raffinato e inteso, non demonizza il linguaggio a volte violento del rap e della trap, perché spiega l'artista deve guardare in faccia anche le cose che danno fastidio. "Il mio giudizio è sempre quello che bisogna ascoltare, non bisogna fermarsi alla prima apparenza e che il confronto con mondi anche lontanissimi non può fare altro che bene... ma questo è un po' dappertutto, anche nel mondo della canzone normale e anche della canzone d'autore. C'è tanta roba che apparentemente può sembrare di profilo e non lo è, così come il contrario. Ti ho dato una risposta da democristiano". Dopo l'annuncio del tour nei palazzetti, Dario ha aggiunto una data live, sarà al Circo Massimo di Roma. "Il Circo Massimo è il mio ambiente naturale. Io sono nato per suonare il Circo Massimo, non c'è altro ambiente. Questi contesti sono proprio il mio pane quotidiano, quindi sarà una data mirabolante con l'orchestra. Sto cercando di capire come entrare sul palco, se con una biga oppure frustrando i miei musicisti, devo deciderlo. In un mondo di intelligenza artificiale, ormai che cosa rimane se non guardare i musicisti in carne e ossa che suonano?".