Roma, 3 nov. (askanews) - Afp del 03/11/23 14:16 -- Blinken says discussed with Israel PM 'humanitarian pauses' in Gaza war 00:00:00:00 20231103__afp__15281553 00:01:01:21 00:01:01:21 00:01:01:21 Giunto per la terza volta dal 7 ottobre in Israele, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha parlato sia con il presidente israeliano Herzog sia con il premier Benjamin Netanyahu. Accanto al primo ha rilasciato delle dichiarazioni parlando del diritto di Israele di difendersi ma della necessità di tutelare i civili palestinesi. Dopo il colloquio con Netanyahu invece è andato in conferenza stampa da solo, a parlare fra l'altro delle persone con passaporto straniero che stanno uscendo da Gaza, inclusi cittadini statunitensi, ma anche della necessità di tregue umanitarie nei bombardamenti israeliani della Striscia, anche per il bene degli ostaggi nelle mani di Hamas. "Anche mentre le prime persone sono riuscite a lasciare Gaza, siamo concentrati ad assicurare il rilascio degli ostaggi inclusi i cittadini statunitensi. Abbiamo discusso di questi sforzi. Il nostro vicerappresentante speciale per le questioni degli ostaggi Steven Gillen che era venuto con me due settimane fa è rimasto sul terreno per aiutare a portare queste persone a casa e anche per lavorare con le famiglie. Crediamo che questi sforzi sarebbero facilitati da pause umanitarie, da accordi sul terreno che aumentino la sicurezza per i civili e permettano la consegna più efficace e continuativa di assistenza umanitaria. Questa è stata una discussione importante con i leader israeliani: come, quando e dove questo può succedere? Quanto bisogna lavorare e che accordi bisogna raggiungere? Capiamo che ci vorrà tempo per prepararsi e coordinarsi anche con i partner internazionali". Il messaggio degli Stati Uniti appare chiaro: le pause umanitarie sono indispensabili per tutelare i civili palestinesi, ma l'accordo con Netanyahu non c'è. Il premier israeliano, il cui futuro politico potrebbe essere a rischio secondo fonti della Casa Bianca, oggi ha di nuovo ribadito che non ci sarà nessuna tregua senza prima il rilascio degli oltre duecento ostaggi catturati il 7 ottobre e ancora nelle mani di Hamas. Ma Blinken ha anche proseguito guardando al futuro: "Abbiamo detto chiaramente che è importante anche come Israele conduce la sua campagna per sconfiggere Hamas. E' importante perché è la cosa giusta e legale da fare, e perché non farlo fa il gioco di Hamas e di altri gruppi terroristici. Non ci saranno partner per la pace se sono consumati dalla catastrofe umanitaria e se sono pieni d'odio per quella che percepiscono come indifferenza verso il loro dramma". La protezione dei civili riguarda non solo Gaza ma anche la Cisgiordania, ha aggiunto Blinken, dove bisogna fermare la violenza estremista contro i palestinesi. E per il futuro, l'unica soluzione possibile è quella di due Stati: "E' l'unica garanzia di un Israele democratico ebraico e sicuro. L'unica garanzia che i palestinesi possano realizzare il loro legittimo diritto di vivere in uno Stato tutto loro, con uguali misure di sicurezza, libertà, opportunità e dignità. L'unico modo di fermare il ciclo della violenza una volta per tutte. Ed è adesso, nei momenti più oscuri, che bisogna combattere di più per garantire un cammino di stabilità, sicurezza, integrazione e prosperità. Non domani non dopo la guerra ma ora".
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