Roma, 22 nov. (askanews) - Potrebbe salire fino al 12% il numero di famiglie italiane in povertà energetica nel 2024. Questo il dato che emerge da uno studio dell'Osservatorio Italiano Povertà Energetica, presentato stamani durante la 5a Plenaria dei Firmatari del Manifesto "Insieme per contrastare la povertà energetica", l'iniziativa lanciata nel 2021 da Banco dell'energia. "Questa è la quinta Assemblea plenaria dei soggetti che hanno sottoscritto il Manifesto per contrastare la povertà energetica. Sono circa una settantina, grandi aziende energetiche come A2A, come Edison, come Eni Plenitude, come Iren, che si sono poste una serie di obiettivi: aiutare le famiglie a rischio povertà con il sostegno del reddito, con l'aiuto per il reinserimento nel mercato del lavoro. L'obiettivo è inoltre (quello) di sensibilizzare l'opinione pubblica su questo tipo di povertà che è meno evidente di altre, come la povertà alimentare, ma esiste ed è grave; poi quello di contribuire alla realizzazione di comunità energetiche nei territori, in tutto il paese; e infine quello dell'efficientamento energetico, cioè sostituire elettrodomestici a elevato consumo con altri decisamente più sostenibili". Le imprese firmatarie del "Manifesto" si pongono l'obiettivo di agire nei confronti di un problema cruciale in questo momento per le famiglie: la povertà energetica. "Va affrontato sotto vari aspetti, e sicuramente uno degli aspetti è quello della solidarietà, del contributo che le aziende produttrici di energia possono dare. Lo facciamo attraverso contribuzioni su alcuni territori, in particolare sulle periferie di grandi città, abbiamo adottato un modello per il quale, con l'aiuto delle degli enti che operano su sul territorio, selezioniamo le famiglie più bisognose e contribuiamo al pagamento delle bollette, ma non solo: mettiamo a disposizione poi dei tutor che aiutano le persone a capire come consumare in modo più efficiente. E poi abbiamo iniziato a fare degli investimenti proprio sulle abitazioni. sugli edifici, creando delle comunità energetiche solidali. La prima che abbiamo inaugurato, proprio qualche giorno fa a Roma, riguarda l'istituto Vaccari. Siamo molto orgogliosi di questo progetto, abbiamo installato con il Banco dell'Energia dei pannelli fotovoltaici, rendendo indipendente energeticamente questo istituto che è un ente che opera a sostegno dei ragazzi che hanno problemi psicofisici". Il problema della povertà energetica riguarda un gran numero di famiglie: "Ci sono 2 milioni di famiglie italiane che hanno toccato con mano questo problema e noi dobbiamo cercare di intervenire anche grazie alla moltitudine di colleghi, alle imprese che sono arrivate a partecipare all'iniziativa. Dobbiamo cercare di intervenire secondo me a due livelli uno come sempre chi ha fame bisogna innanzitutto sfamarlo. E poi cominciare a fare anche education, cioè insegnare che cosa vuol dire transizione energetica, intervenire nella modificazione dei consumi. Secondo me in questo modo diamo il contributo che, come fondazione Banco dell'Energia vogliamo dare. E credo che su questo ci sia una convergenza da parte tutti quelli che hanno sottoscritto il 'Manifesto'".
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