A Roma il congresso della Società Italiana di Neurologia
Roma, 12 nov. (askanews) - In Italia continuano ad aumentare le patologie neurologiche: oltre 7 milioni di persone soffrono di emicrania, 12 milioni di disturbi del sonno e sono oltre 2 milioni le persone affette da decadimento cognitivo o demenza. I disturbi neurologici, infatti, sono diventati la principale causa di disabilità e la seconda causa di morte a livello globale. Sono stati questi i dati al centro del 54° congresso della Società italiana di neurologia (Sin) che si è svolta a Roma presso il Centro Congressi la 'Nuvola'.
Il congresso Sin del 2024 è stato un momento di confronto tra neurologi e neuroscienziati sulle sfide del futuro nella ricerca scientifica e nell'assistenza ai pazienti neurologici. Grande attenzione rivolta all'Alzheimer, patologia che ad oggi interessa la maggior parte delle persone affette da demenza.
Federica Agosta, Professore Associato di Neurologia all'Università Vita-Salute San Raffaele, ha dichiarato: "La diagnosi precoce è necessaria, innanzitutto perché la malattia dell'Alzheimer è altamente prevalente. È necessario utilizzare strumenti che permettano una diagnosi accurata, perché purtroppo, se ci basiamo solo sulla sintomatologia clinica, sbagliamo nel 15-20% dei casi.
È necessario perché ce lo chiedono i pazienti, che vogliono sapere come mai hanno uno scadimento della performance cognitiva. E infine è necessario perché, auspicabilmente, a breve avremo a disposizione farmaci in grado di interferire con la traiettoria della malattia".
Il Prof. Marco Bozzali, Presidente dell'Associazione Demenze SIN-DEM, ha invece rilasciato le seguenti dichiarazioni: "Questo è un periodo particolarmente entusiasmante, sia per noi in qualità di ricercatori, di operatori sanitari, ma anche per tutti i pazienti, in quanto dopo molti anni di ricerca finalmente sono apparsi nel panorama internazionale i primi farmaci cosiddetti disease modifying, cioè in grado di modificare il decorso di malattia. Alcuni di questi farmaci sono già in uso in svariate parti del mondo, in Stati Uniti, in Europa purtroppo non sono ancora stati approvati. Io mi auguro che questo possa avvenire a breve".
La diagnosi precoce e le innovazioni terapeutiche sono dei fronti cruciali per la ricerca scientifica sulla malattia di Alzheimer; si tratta di progressi che accendono nuove speranze per ottenere interventi più efficaci e mirati nel trattamento della malattia. L'obiettivo è quello di garantire una qualità di vita migliore ed alleggerire il peso sociale che pazienti e caregiver sono chiamati attualmente a sostenere.