A Firenze il Conservatorio Cherubini punta sul fronte internazionale
Firenze, 30 dic. (askanews) - Ieri, oggi e domani. Progetto Erasmus, internazionalizzazione: il Conservatorio "Luigi Cherubini" di Firenze oltre a conservare i suoi tesori d'archivio ha sfruttato la riforma legislativa per aprirsi all'interdisciplinarità e alla ricerca, stimolando la domanda straniera di musica e quella di turismo culturale.
Oltre cento i corsi accademici di livello universitario e da quest'anno anche dottorati di ricerca rivolti a studenti da tutti i continenti.
Spiega Giovanni Pucciarmati, direttore del Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze: "Le immatricolazioni hanno raggiunto un + 27%, le domande di ammissione un + 47%, e per il progetto Erasmus che ci permette di accogliere studenti da tutta Europa abbiamo un secondo posto a livello nazionale".
Gli studenti italiani sono aumentati del 37%. Il "Cherubini" vanta scambi di docenze, conferenze internazionali e programmi di formazione avviati con città da Saarbruken a Marsiglia, da Bruxelles a Budapest, Riga, Zagabria, Cordova, Lipsia, Helsinki, Ginevra. Studenti e docenti sono impegnati in centinaia di concerti e iniziative di produzione artistica varia.
"Nell'ultimo anno il Conservatorio ha organizzato oltre duecento eventi, sia all'interno che nell'ambito fiorentino, toscano e internazionale. Questo ci rende un Conservatorio molto attivo e aperto a tutto ciò che riguarda la cultura" sottolinea il direttore Pucciarmati.
Una delegazione del Cherubini si è recata in Cina nei Conservatori di Shanghai e Pechino per progetti di collaborazione, guidata dall'ufficio relazioni internazionali diretto da Giorgio Albiani. Altri progetti si sono conclusi in Kazakistan, Germania e Finlandia, con la nascita di un'orchestra giovanile trans-nazionale. Spiega Albiani: "Il Conservatorio che si è spostato dalla sua meravigliosa sede fiorentina ha solo ripreso la tradizione fiorentina: Kazakistan, Cina sono sul percorso dell'antichissima via della Seta".
Il progetto MAM, "Musica, arte e Memoria" ha portato il Cherubini a suonare nei luoghi di eccidi e violenze del passato, a diffondere il valore della musica come testimonianza. Cruciale infine anche lo sviluppo delle connessioni fra musica e nuove discipline scientifiche: "Linguaggi che possano parlare con le Scienze e altri settori dello spettro artistico che Firenze rappresenta così bene" spiega Albiani. "Sentiamo questo peso della memoria così importante come quella fiorentina ma abbiamo il coraggio di sperimentare nuove strade che porteremo avanti con grande entusiasmo".