Venerdì 22 Novembre 2024

UE, accordo sulla legge sull'intelligenza artificiale

L'UE ha raggiunto un accordo sull'AI Act, un quadro normativo mondiale per proteggere i diritti fondamentali e promuovere l'innovazione. L'uso di sistemi di identificazione biometrica è limitato a fini di applicazione della legge, con salvaguardie e ristrette eccezioni. Pratiche vietate incluse.

Intesa Ue per la legge sull'intelligenza artificiale

Intesa Ue per la legge sull'intelligenza artificiale

Dopo un negoziato fiume di oltre 36 ore, le istituzioni Ue hanno raggiunto l'accordo sull'AI Act, la legge europea sull'intelligenza artificiale. Si tratta del primo quadro normativo sui sistemi di IA nel mondo. Lo annuncia in un tweet il commissario europeo al Mercato Interno, Thierry Breton. Obiettivo della normativa è garantire che l'IA protegga i diritti fondamentali, la democrazia, lo Stato di diritto e la sostenibilità ambientale, stimolando al tempo stesso l'innovazione e rendendo l'Europa leader nel settore. I negoziatori hanno concordato una serie di salvaguardie e ristrette eccezioni per l'uso di sistemi di identificazione biometrica (RBI) in spazi accessibili al pubblico a fini di applicazione della legge, previa autorizzazione giudiziaria e per elenchi di reati rigorosamente definiti. L'RBI "post-remoto" verrebbe utilizzato esclusivamente per la ricerca mirata di una persona condannata o sospettata di aver commesso un reato grave. I sistemi di identificazione biometrica "in tempo reale" sarebbero conformi a condizioni rigorose e il loro uso sarebbe limitato nel tempo e nel luogo, ai fini di: ricerche mirate di vittime (rapimento, traffico, sfruttamento sessuale), prevenzione di una minaccia terroristica specifica e attuale, o localizzazione o identificazione di una persona sospettata di aver commesso uno dei reati specifici menzionati nel regolamento (tra cui terrorismo, traffico di esseri umani, omicidio, stupro). Quanto alle pratiche vietate, la lista dei divieti include i sistemi di categorizzazione biometrica che utilizzano caratteristiche sensibili, come le convinzioni politiche, religiose e la razza; la raccolta non mirata di immagini del volto da Internet o da filmati di telecamere a circuito chiuso per creare database di riconoscimento facciale.