![La sospensione dei fondi Usaid ha causato morti tra i rifugiati birmani in Thailandia e Myanmar, impattando sugli aiuti umanitari. La sospensione dei fondi Usaid ha causato morti tra i rifugiati birmani in Thailandia e Myanmar, impattando sugli aiuti umanitari.](https://www.quotidiano.net/image-service/view/acePublic/alias/contentid/MTVjZWEwMDUtMDZhMi00/0/sospensione-fondi-usaid-ha-causato-morti-tra-rifugiati-birmani.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
La sospensione dei fondi Usaid ha causato morti tra i rifugiati birmani in Thailandia e Myanmar, impattando sugli aiuti umanitari.
La sospensione di 90 giorni dei finanziamenti ad Usaid, l'Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale, decisa da Donald Trump, ha già causato diverse morti tra i rifugiati birmani nei campi in Thailandia e in Myanmar. Pe Kha Lau, 71 anni, dipendente dall'ossigeno, è morta dopo essere stata dimessa da una clinica finanziata da Usaid a causa del blocco dei fondi. La donna è considerata una delle prime persone ad essere morte dopo la decisione del presidente Usa di congelare tutti i finanziamenti per i progetti di aiuti esteri. Altri pazienti dipendenti dall'ossigeno sono deceduti nel campo di Umpiem Mai. Quasi un terzo della popolazione del Myanmar ora fa affidamento sugli aiuti umanitari, con almeno 3,5 milioni di sfollati interni da febbraio 2021. Centinaia di migliaia di persone sono fuggite nei paesi vicini, tra cui la Thailandia. Il congelamento degli aiuti Usa ha avuto un impatto significativo sul Myanmar: l'America spende circa 200 milioni di dollari all'anno nel Paese, il che la rende il suo più grande donatore, con circa 40 milioni di dollari stanziati per iniziative sanitarie.