Domenica 12 Gennaio 2025

Il Papa, 'respingere i migranti è un peccato grave'

'Mediterraneo un cimitero,maggior parte morti si poteva salvare'

'Mediterraneo un cimitero,maggior parte morti si poteva salvare'

'Mediterraneo un cimitero,maggior parte morti si poteva salvare'

"Il 'mare nostrum', luogo di comunicazione fra popoli e civiltà, è diventato un cimitero. E la tragedia è che molti, la maggior parte di questi morti, potevano essere salvati. Bisogna dirlo con chiarezza: c'è chi opera sistematicamente e con ogni mezzo per respingere i migranti. E questo, quando è fatto con coscienza e responsabilità, è un peccato grave". Così il Papa nell'udienza generale. "Anche alcuni deserti, purtroppo, diventano cimiteri di migranti. E pure qui spesso non si tratta di morti 'naturali'. No. A volte nel deserto ce li hanno portati e abbandonati (...). Nell'epoca dei satelliti e dei droni, ci sono uomini, donne e bambini migranti che nessuno deve vedere. Solo Dio li vede e ascolta il loro grido. E questa è una crudeltà della nostra civiltà", ha aggiunto Francesco, citando anche le foto di migranti morti lungo il loro cammino. "Su una cosa potremmo essere tutti d'accordo: in quei mari e in quei deserti mortali, i migranti di oggi non dovrebbero esserci. Ma non è attraverso leggi più restrittive, non è con la militarizzazione delle frontiere, non è con i respingimenti che otterremo questo risultato", ha sottolineato il Papa. "Lo otterremo invece ampliando le vie di accesso sicure e regolari per i migranti, facilitando il rifugio per chi scappa da guerre, violenze, persecuzioni e da varie calamità; lo otterremo favorendo in ogni modo una governance globale delle migrazioni fondata sulla giustizia, sulla fratellanza e sulla solidarietà". E "unendo le forze per combattere la tratta di esseri umani, per fermare i criminali trafficanti che senza pietà sfruttano la miseria altrui". Il Pontefice ha concluso "riconoscendo e lodando l'impegno di tanti buoni samaritani, che si prodigano per soccorrere e salvare i migranti feriti e abbandonati sulle rotte di disperata speranza, nei cinque continenti". "Questi uomini e donne coraggiosi sono segno di una umanità che non si lascia contagiare dalla cattiva cultura dell'indifferenza e dello scarto - ha osservato -. E chi non può stare come loro 'in prima linea', non per questo è escluso da tale lotta di civiltà: ci sono tanti modi di dare il proprio contributo, primo fra tutti la preghiera". Pensando a chi sta 'in prima linea', il Papa ha citato Mediterranea Saving Humans, "e tante altre associazioni".