Venerdì 8 Novembre 2024

Il neopresidente Lai: Taiwan e Cina lavorino a pace e stabilità

'Dobbiamo aumentare nostra consapevolezza in materia di difesa'

Il neopresidente Lai: Taiwan e Cina lavorino a pace e stabilità

Il neopresidente Lai: Taiwan e Cina lavorino a pace e stabilità

Taiwan e Cina dovrebbero lavorare insieme "per la pace e la stabilità" nello Stretto di Taiwan: è uno dei passaggi del discorso inaugurale del neopresidente William Lai. "La gente di Taiwan e della Repubblica popolare non sono subordinate tra loro", ha aggiunto Lai, chiedendo alla Cina di smettere "di minacciare politicamente" l'isola. Sui cieli di Taipei, intanto, un gruppo di tre elicotteri è impegnato nel trasporto di un'enorme bandiera di Taiwan. "Finché la Cina si rifiuta di rinunciare all'uso della forza contro Taiwan, tutti noi dovremmo accettare l'esistenza delle minacce di annessione, che non scompariranno semplicemente. I benefici reciproci e la prospera convivenza dovrebbero essere obiettivi comuni. Spero che la Cina affronti la realtà dell'esistenza" di Taiwan, ha aggiunto Lai con una pausa per richiamare un lungo applauso. "Democrazia, pace e prosperità costituiscono la tabella di marcia di Taiwan e sono anche il nostro collegamento con il resto del mondo. Siamo cresciuti fino a diventare una delle democrazie più vivaci del mondo. Taiwan è già un faro globale e questo onore appartiene a tutto il suo popolo. Il futuro che decidiamo non è solo quello della nostra nazione, ma nel futuro del mondo", ha aggiunto riferendosi non solo alla democrazia dell'isola ma anche alle sue esportazioni e all'economia globale. "Taiwan ha bisogno del mondo, proprio come il mondo ha bisogno di Taiwan". Di fronte "alle numerose minacce e tentativi di infiltrazione dobbiamo dimostrare la determinazione nel difendere la nostra nazione e dobbiamo anche aumentare la nostra consapevolezza in materia di difesa e rafforzare il nostro quadro giuridico per la sicurezza nazionale": Lai ha invitato la Cina a "cessare le intimidazioni politiche e militari" verso l'isola, che Pechino considera parte "inalienabile" del suo territorio.