Martedì 16 Luglio 2024

Il prezzo del grano in forte rialzo dopo l’attacco russo a Odessa

Il frumento duro ai massimi dal 17 maggio. La comunità internazionale auspica la riapertura di un corridoio sicuro. Il segretario generale Onu: “Saranno i vulnerabili a pagare il prezzo più alto”. Mattarella: “Sciagurata la scelta di Mosca”

Roma, 24 luglio 2023 – Forte aumento dei prezzi del grano con l'acuirsi delle tensioni tra Russia e Ucraina e dopo il pesante bombardamento sulla città di Odessa, che ha causato la distruzione di 120 tonnellate di cereali.

I terminal di grano distrutti dai bombardamenti russi
I terminal di grano distrutti dai bombardamenti russi

Il prezzo del grano tenero sale del 5,66% a 737 dollari per unità contrattuale da 5mila staia, mentre quello del grano duro sale del 4,1% a 895,50 dollari. In entrambi i casi si tratta di valori elevati, ma inferiori ai massimi toccati lo scorso 26 giugno a 770,25 dollari per il grano tenero e lo scorso 17 maggio a 902 dollari per il grano duro.

I trader sono sempre più preoccupati che i combattimenti possano minacciare le spedizioni di grano del Mar Nero, mentre le speranze per un rapido riavvio del corridoio di spedizione sicuro per le esportazioni di grano dell'Ucraina stanno svanendo.

"L’altra notte per la prima volta durante la guerra, Mosca ha attaccato i terminal del Danubio", ha scritto su Twitter l'analista russo specializzato in materie prime alimentari Andrey Sizov. "A nostro avviso, è un evento più grande degli attacchi a Odessa che ci si potrebbe aspettare. Il Danubio è attualmente la via di esportazione più importante per il grano ucraino", ha ricordato Sizov.

E anche il segretario generale dell’Onu ha espresso tutti i timori per la situazione. “Saranno i più vulnerabili a pagare il prezzo più alto – ha spiegato Antonio Guterres, nel suo intervento al vertice Fao -. Stiamo già vedendo l'effetto negativo sui prezzi globali del grano e del mais che danneggia tutti",ha aggiunto, ricordando che l'accordo, insieme al memorandum d'intesa con la Federazione Russa per facilitare le esportazioni russe di cibo e fertilizzanti, “è stata un'ancora di salvezza per la sicurezza alimentare globale e la stabilità dei prezzi alimentari globali tanto che i prezzi del cibo erano scesi del 23% rispetto ai massimi dello scorso anno. Faccio appello alla Federazione Russa a tornare all'attuazione dell'iniziativa del Mar Nero in linea con la mia ultima proposta".

E il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, incontrando al Quirinale il segretario generale dell'Onu, ha detto: “Ho letto del suo appello alla Russia perché torni indietro rispetto alla sciagurata decisione di non dare più corso all'accordo sul grano. Una decisione gravissima con conseguenze per una quantità di Paesi in cui molte persone troverebbero difficoltà di alimentazione. Il suo appello è particolarmente importante. Il suo richiamo è fondamentale”.

La Russia intanto oggi ha proseguito l’offensiva sui depositi del grano in Ucraina. Un attacco con droni iraniani ha colpito infrastrutture di stoccaggio nei porti fluviali di Reni e Izmail sul Danubio, al confine tra l'oblast di Odessa e la Romania, ferendo 4 persone. Lo ha riferito il capo dell'amministrazione regionale, Oleh Kiper, su Telegram citato dalla Bbc. Si tratta della rotta terrestre per l'esportazione di cereali ucraini, cruciale dopo il ritiro russo dall'accordo per il passaggio sicuro nel mar Nero. Secondo media romeni citati dalla Bbc, si tratta dell'attacco più vicino al territorio della Romania dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina. Reni si trova infatti a circa 200 metri dal territorio romeno oltre il Danubio e a 10 km dalla città portuale romena di Galati.