![Forza Italia si oppone alla dipendenza pubblica dei medici di base, proponendo 18 ore di servizio nelle Case di comunità. Forza Italia si oppone alla dipendenza pubblica dei medici di base, proponendo 18 ore di servizio nelle Case di comunità.](https://www.quotidiano.net/image-service/view/acePublic/alias/contentid/NTZhNjRhZDctNTkxMC00/0/barelli-per-fi-i-medici-di-base-non-devono-diventare-dipendenti.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
Forza Italia si oppone alla dipendenza pubblica dei medici di base, proponendo 18 ore di servizio nelle Case di comunità.
Per Paolo Barelli presidente dei deputati di Forza Italia "i medici di medicina generale dovranno essere disponibili fino a 18 ore su 38 per le Case di comunità e 20 rimanere a disposizione per i propri pazienti convenzionati continuando a garantire una assistenza vicina ai cittadini nei propri studi salvaguardando il rapporto fiduciario. Ma devono mantenere lo stesso attuale rapporto giuridico libero professionale di parasubordinato convenzionato e non dipendente". Una posizione che risulta ribadita dal vicepremier e leader azzurro Antonio Tajani nel vertice di governo che si è tenuto in mattinata a Palazzo Chigi. "L'obiettivo per FI - spiega Barelli - è decongestionare i pronto soccorso con la maggiore fruibilità dei medici di medicina generale a favore dei cittadini".
Di fronte all'ipotesi che i medici di medicina generale possano passare alla dipendenza del Sistema sanitario nazionale, FI quindi non nasconde la propria contrarietà. "Se diventassero dipendenti pubblici si graverebbe sulla spesa pubblica per ulteriori 5 miliardi di euro all'anno, senza contare che si aprirebbe una vertenza con i medici - dice Barelli -. Molti di loro non accetterebbero e andrebbero in pensione. Un problema, se si pensa che sui quasi 38mila medici di base 12.500 sono in età pensionabile e potrebbero rimanere senza assistenza del medico di famiglia circa 20 milioni di italiani. Siamo partiti diversi, la dialettica è normale e si troverà come sempre una soluzione. Inoltre non è detto che tutti i presidenti di Regione siano d'accordo. La nostra posizione è messa nero su bianco nella proposta di legge depositata alla Camera nei giorni scorsi". Per gli azzurri, chiarisce Barelli, "il sistema va adeguato alle esigenze mutate del Paese ma i medici di base devono poter continuare a occuparsi anche dei loro assistiti presso i propri studi; non c'è alcuna necessità di renderli dipendenti".