
Vivendi riduce la sua partecipazione in Tim, mentre Poste aumenta la sua quota. Il mercato accoglie positivamente queste mosse.
La Borsa apprezza il disimpegno di Vivendi da Tim e si interroga sulle possibili mosse di Poste, di recente entrata nel capitale col 9,8% al posto di Cdp. Il titolo a Piazza Affari ha rallentato la corsa iniziale, dopo che venerdì sera il discesa del socio francese ha comunicato di essere sceso al 18,37% vendendo il 5% sul mercato, e segna un rialzo dello 0,7% a 0,29 euro mentre le risparmio restano sugli scudi (+2,5% a 0,33 euro).
"Non escludiamo, come ipotizzato anche in diversi articoli di stampa, che il grosso della partecipazione residua di Vivendi possa essere comprato da Poste, che potrebbe acquisire fino al 15% circa del capitale ordinario, salendo al limite della soglia d'opa del 25% (circa 700 milioni di esborso ai valori correnti)", osserva Equita che ritiene la possibile l'uscita del gruppo francese "molto positiva per Tim in quanto eliminerebbe un elemento di incertezza sui prossimi passi della storia di turnaround del gruppo, vista la posizione molto critica di Vivendi sull'esecuzione del piano industriale presentato al mercato da Labriola e il veto che era stato posto in passato da Vivendi sull'operazione di ottimizzazione della struttura del capitale. Il rafforzamento di Poste in Tim a nostro avviso fornirebbe poi al gruppo una governance più solida".
"L'uscita di Vivendi era ampiamente prevista e sarà positiva per la governance e la flessibilità strategica di Tim. Allo stesso tempo, ci si aspettava generalmente che Vivendi vendesse una partecipazione a un acquirente industriale o finanziario piuttosto che sul mercato aperto. Se così fosse, nei prossimi giorni potrebbero essere date informazioni sulla transazione", scrive l'analista di Banca Imi.
Barclays, pur segnalando il rischio di overhang per un eccesso di azioni offerte sul mercato se Vivendi continuerà cedere le sue, ha un giudizio 'overweight' con target price di 0,4 euro perché "vedremmo qualsiasi debolezza come un'opportunità di acquisto, date le sue solide tendenze, la bassa leva finanziaria e le numerose opzioni positive" del gruppo guidato da Pietro Labriola.