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Il gup riqualifica i reati: non tortura ma abuso di autorità. Condanne da quattro mesi a due anni per gli agenti.
Non fu tortura, ma abuso di autorità contro detenuto in concorso, non furono lesioni ma percosse aggravate. Il falso invece ha retto per i tre imputati a cui era contestato. Lo ha deciso il gup del tribunale di Reggio Emilia Silvia Guareschi che ha condannato i dieci agenti della polizia penitenziaria imputati, ma a pene più basse di quelle chieste dalla Procura, riqualificando i reati. Le condanne vanno da quattro mesi ad un massimo di due anni per gli imputati. La Procura aveva chiesto pene fino a cinque anni e otto mesi.