Si muovono senza una direzione ben precisa le borse europee al passaggio di metà seduta, con i future Usa contrastati. Accelerano Londra (+0,32%), Milano (+0,2%) e Parigi (+0,18%), poco variata Madrid ( +0,02%), ancora debole invece Francoforte (-0,2%). Fiacco il greggio (Wti -0,16% a 69,35 dollari al barile), in allungo il gas (+2,65% a 44,29 euro al MWh) mentre gira al ribasso l'oro (-0,18% a 2.614,86 dollari l'oncia).
Sale il dollaro sopra quota 0,96 euro, a 157 yen e a 0,8 sterline e crescono i rendimenti dei titoli di stato. Il differenziale tra Btp e Bund decennali tedeschi rimane stabile a 116,5 punti, mentre il rendimento annuo italiano in rialzo di 3,1 punti al 3,47% e quello tedesco di 2,8 punti al 2,3%.
In luce i titoli del comparto aerospaziale, dopo l'ennesima richiesta all'Europa del futuro presidente Usa Donald Trump di aumentare le spese per la difesa. In particolare corrono Vestas (+3,67%), Rheinmetall (+3,53%) e Leonardo (+2,62%). Rimbalza il farmaceutico Novo Nordisk (+9%) dopo lo scivolone di venerdì a seguito del mancato riconoscimento di un farmaco contro l'obesità. Brillanti anche Astrazeneca (+1,72%) e Roche (+1,29%), più caute invece Recordati e Diasorin (+0,5% entrambe). In evidenza nel lusso Pandora (+1,84%), spinta dal ripristino della raccomandazione d'acquisto degli analisti di O'Neil.
Contrastate le banche, con rialzi per Hsbc (+0,66%), Unicredit (+0,61%) e Mediobanca (+0,58%), poco mosse Banco Bpm (+0,21%) e Commerzbank (+0,2%), invariata Bper, deboli Popolare Sondrio (-0,62%), Intesa (-0,2%) ed Mps (-0,15%). Scivolone di Volkswagen (-2,8%), che sconta un accordo sindacale che gli analisti definiscono insufficiente per raggiungere i risultati sperati, più caute Stellantis (-0,66%) e Ferrari (-0,41%).