Si muovono in ordine sparso le principali borse europee, mentre salgono i future Usa sulla scia del calo dell'inflazione che già venerdì scorso aveva spinto i listini americani. Si portano in parità Milano (+0,03%), Londra (+0,02%) e Parigi (-0,02%), mentre proseguono in lieve il calo Madrid (-0,15%) e Francoforte (-0,1%).
Poco mosso il greggio (Wti -0,03% a 69,43 dollari al barile), mentre torna a crescere il gas (+1,28% a 44,7 euro al MWh). Si mantiene in rialzo l'oro (+0,69% a 2.622,26 dollari l'oncia) e il dollaro, che si stabilizza a 0,96 euro, 156,7 yen e vicino a quota 0,8 sterline. Si allenta la tensione sui titoli di stato con il differenziale tra Btp e Bund decennali tedeschi a 116,3 punti, il rendimento annuo italiano in rialzo di 2 punti al 3,46% e quello tedesco di 1,8 al 2,3%.
Acquisti sul comparto farmaceutico a partire da Novo Nordisk (+7,94%). Corre Astrazeneca (+1,44%), seguita da Roche (+1,05%), più caute invece Recordati (+0,2%) e Diasorin (+0,1%) in Piazza Affari. In evidenza nel lusso Pandora (+1,29%), spinta dal ripristino della raccomandazione d'acquisto degli analisti di O'Neil, contrastate invece le banche. Salgono Standard Chartered (+0,7%), Mediobanca (+0,58%) e Unicredit (+0,33%), poco mossa Banco Bpm (-0,1%), in calo invece Popolare Sondrio (-0,68%), Mps (-0,52%), Intesa (-0,35%), Bper (-0,3%) e Commerzbank (-0,1%).
In campo automobilistico Volkswagen (-2,43%) sconta un accordo sindacale che, secondo gli analisti, le impedisce di raggiungere i risultati sperati. Segno meno anche per la holding Porsche (-1,68%), azionista di Wolfsburg e di Porsche (-1,64%). Difficoltà per Mercedes (-1,25%), più caute Stellantis (-0,69%) e Ferrari (-0,58%). Fiacchi i petroliferi TotalEnergies (-0,4%), Shell, Bp ed Eni, in calo tutti dello 0,15%.