Venerdì 7 Marzo 2025

Borse europee in calo: timori per l'economia USA e politiche di Trump

Le Borse europee scendono a metà seduta tra timori per l'economia USA e le politiche di Trump. Wall Street attesa in ribasso.

Le Borse europee scendono a metà seduta tra timori per l'economia USA e le politiche di Trump. Wall Street attesa in ribasso.

Le Borse europee scendono a metà seduta tra timori per l'economia USA e le politiche di Trump. Wall Street attesa in ribasso.

Le Borse europee si appesantiscono a metà seduta mentre tra gli investitori cresce l'inquietudine per una possibile frenata dell'economia americana, a rischio per via delle imprevedibili politiche commerciali di Donald Trump e dei suoi tagli alla spesa e ai dipendenti pubblici.

Francoforte cede l'1,6%, Londra lo 0,8%, Milano e Parigi lo 0,7% mentre si addensano nuvoloni sull'apertura di Wall Street, con i future sul Nasdaq in calo dell'1,7% e quelli sull'S&P 500 dell'1,4%. In un'intervista a Fox News, Trump ha ammesso che l'economia americana attraverserà "un periodo di transizione" legato all'implementazione delle sue politiche e non ha voluto escludere che gli Usa possano entrare in recessione. "I mercati stanno diventando più preoccupati per le prospettive di crescita nel 2025", ha affermato il capo economista di Ubs, Paul Donovan.

In questo contesto riprendono quota le scommesse su un taglio dei tassi da parte delle banche centrali che si riflettono su un calo dei rendimenti dei titoli di Stato, specialmente negli Usa. Il Btp italiano cede 3 punti base al 3,927% mentre lo spread con il Bund è poco mosso a 112 punti base.

Le preoccupazioni per l'economia americana colpiscono anche il dollaro, sui minimi da novembre sull'euro, con cui scambia a 1,085. La moneta unica ha ripreso terreno dopo un tuffo a 1,081 scatenato dal no dei verdi tedeschi alla riforma del freno al debito. Si riprende il petrolio, nonostante i timori sull'economia cinese dettati dal calo dei prezzi a febbraio, con il Wti che torna a salire sopra i 67 dollari al barile (+0,8%) mentre riprende quota anche il gas, con i future Ttf di nuovo sopra i 40 euro al megawattora (+0,9% a 40,33 euro).

A Piazza Affari scivolano Buzzi (-4,7%), Mps (-4%), Azimut (-2,7%), Unicredit (-2,7%) e Iveco (-2,6%) mentre sorreggono il listino le utility con Hera (+3,5%) e Terna (+2,5%), Amplifon (+3,1%) che cresce in Polonia, Diasorin (+2,9%) e Stellantis (+2,5%). In Europa tonfo del gigante farmaceutico Novo Nordisk (-6,7%), dopo i risultati deludenti della sperimentazione clinica del farmaco antiobesità Cagrisema.