Lunedì 3 Febbraio 2025

Borse europee in calo: pesano i dazi di Trump e l'attesa per Wall Street

Le Borse europee restano deboli a causa dei dazi USA di Trump e l'attesa per Wall Street. Investitori in fuga dai settori esposti agli USA.

Le Borse europee restano deboli a causa dei dazi USA di Trump e l'attesa per Wall Street. Investitori in fuga dai settori esposti agli USA.

Le Borse europee restano deboli a causa dei dazi USA di Trump e l'attesa per Wall Street. Investitori in fuga dai settori esposti agli USA.

Le Borse europee recuperano qualcosa rispetto ai minimi dell'avvio ma restano pesanti in attesa dell'apertura di Wall Street. La guerra commerciale avviata da Trump con i primi dazi diretti a Canada, Messico e Cina e la minaccia di imporre tariffe anche ai beni europei pesa sull'umore degli investitori provocando una generale avversione al rischio e una vera fuga da quei settori e aziende più esposte verso gli Usa.

Francoforte e Parigi cedono l'1,7%, Londra l'1,2% e Milano l'1%, dopo che Tokyo ha perso il 2,7% e Seul il 2,5%. Attesa pioggia anche a Wall Street dove i future sul Nasdaq cedono l'1,7% e quelli sull'S&P 500 l'1,5%. In rialzo invece i bond, i cui rendimenti sono in calo nonostante il dato sull'inflazione europea a gennaio (+2,5%) superiore alle attese: i Bund cedono 6 punti base, al 2,39%, mentre lo spread con il Btp, in calo di due punti al 3,53%, si riallarga sopra quota 113.

Corre il petrolio (+2,5% a 74,3 il Wti), con il greggio messicano e canadese colpito dai dazi, mentre l'oro, porto sicuro nei momenti di volatilità, si assesta a 2.800 dollari, nonostante la corsa del dollaro, che può renderlo più costoso, e il rischio di tassi più alti in presenza di un'inflazione più resistente per via dei dazi. La valuta americana si rafforza sulle principali concorrenti, guadagnando oltre l'1% sull'euro, con cui scambia a 1,024, mentre soffrono le criptovalute, con il bitcoin che cede il 2% a 95 mila dollari.

Sui listini del Vecchio Continente soffrono i titoli più esposti agli Usa, a partire dalle auto con Stellantis (-6,2%), Volkswagen (-6,3%) e Bmw (-3,9%) che vedranno le proprie esportazioni dal Messico agli Usa appesantite dai dazi. Male anche le banche spagnole Bbva (-3,2%) e Santander (-2,2%), che vantano una forte presenza in Messico. A livello settoriale arrancano le auto (-3,9% l'indice Stoxx), i produttori di chip (-2,9%) e i fornitori di servizi finanziari (-2,3%), che scontano il crollo di Julius Baer (-13%). A Piazza Affari tonfo di Pirelli (-5,8%), Stm (-4,5%) e Nexi (-3,7%) mentre si muove in controtendenza Generali (+1,1%) in vista del rinnovo del cda su cui dirà la sua anche Unicredit (-1,1%). Bene anche Mps (+0,6%) mentre arranca Mediobanca (-0,4%).