Roma, 8 giugno 2024 - È morto in volo com’era vissuto, William Anders, 90 anni, l’astronauta della Nasa che dalla missione Apollo 8 fotografò dallo spazio il “sorgere della Terra“.
L’uomo dello scatto mondiale
Quell’immagine ha fatto il giro del mondo. Era la vigilia di Natale del 1968, era il primo volo spaziale con equipaggio a raggiungere la Luna.
Anders, uno dei migliori piloti su cui l’aeronautica degli Stati Uniti poteva contare, grazie a quello scatto entrò nell’immaginario collettivo.
Anders, morto in volo com’è vissuto
La sua vita non è stata mai legata alla Terra e proprio mentre era in volo se n’è andato, precipitando in mare mentre era ai comandi di un piccolo aereo. Il figlio, Greg, ha confermato lo schianto al largo dello stato di Washington. Il corpo è stato recuperato dai rottami del Beechcraft A A 45, noto anche come T-34, un velivolo da addestramento militare tutto sommato di poco più’ giovane del suo pilota.
Le parole della famiglia
“La famiglia è devastata. Era un grande pilota. Ci mancherà”, si legge in una dichiarazione riportata dalla BBC.
La storia della foto spaziale
Anders pilotava il modulo lunare nella missione Apollo 8 e fu lui a dare il titolo di ‘Earthrise’ (intraducibile in italiano, ma che suona più o meno come ‘alba terrestre’) a una delle immagini più memorabili e stimolanti della Terra dallo spazio. Lui stesso, in seguito, lo descrisse come il suo contributo più significativo al programma spaziale. All’immagine è ampiamente riconosciuto il merito di aver motivato il movimento ambientalista globale e di aver portato alla creazione della Giornata della Terra, un evento annuale per promuovere l’attivismo e la consapevolezza della cura del pianeta. Parlando di quel momento, Anders pronunciò una frase anche quella entrata nella storia: “Siamo venuti fin qui per esplorare la Luna, e la cosa più importante che abbiamo scoperto è stata la Terra”.
Le parole di Bill Nelson (Nasa)
“Nel 1968, durante l’Apollo 8, William Anders offrì all’umanità uno dei doni più profondi che un astronauta possa fare. Ha viaggiato fino alla soglia della Luna e ha aiutato tutti noi a vedere qualcos’altro: noi stessi”, ha scritto in una nota l’amministratore della Nasa, Bill Nelson.