Lunedì 23 Dicembre 2024
REDAZIONE TECH

La tuta spaziale che trasforma l’urina in acqua. Gli astronauti possono dire addio al ‘pannolone’

Una novità che potrebbe risolvere uno dei più grandi disagi degli astronauti, costretti anche a operazioni nello spazio di otto o nove ore. Fino ad oggi c’era il MAG

Una tuta spaziale della Nasa

Roma, 12 luglio 2024 - La scienza fa un altro passo nella fantascienza con la nuova tuta spaziale che ricicla l'urina trasformandola in acqua da bere in solo cinque minuti. Ispirandosi al film 'Dune' i ricercatori della Cornell University, negli Stati Uniti, hanno messo a punto un prototipo del sistema di raccolta e filtraggio dell'urina che potrebbe porre fine a uno dei grandi disagi di molti astronauti. La ricerca è stata presentata sulla rivista Frontiers in Space Technology e punta ad essere una delle soluzioni per l'uomo nelle future missioni sulla Luna e su Marte.

Coppetta di raccolta in silicone

La tuta comprende un indumento intimo costituito da più strati di tessuto flessibile che si collega a una coppetta di raccolta in silicone (di forma e dimensione diversa per uomo e donna) da adattare attorno ai genitali. Per allontanare l'urina dal corpo per indirizzarla verso la faccia interna del raccoglitore, da dove viene aspirata da una pompa a vuoto, questa coppa è rivestita di appositi materiali: microfibra di poliestere o una miscela di nylon-elastan.

Urina riciclata con un'efficienza dell'87%

L'urina raccolta viene riciclata con un'efficienza dell'87% attraverso un sistema di filtraggio per osmosi, che utilizza un gradiente di concentrazione per rimuovere l'acqua dalle urine, oltre a una pompa per separare l'acqua dal sale.

Prototipo di indumento, interno alla tuta spaziale, per la raccolta delle urine, dietro (a sinistra) e davanti (a destra), pubblicato dai ricercatori della Cornell University sulla rivista specializzata Frontiers in Space Technology
Prototipo di indumento, interno alla tuta spaziale, per la raccolta delle urine, dietro (a sinistra) e davanti (a destra), pubblicato dai ricercatori della Cornell University sulla rivista specializzata Frontiers in Space Technology

L'acqua torna disponibile al consumo

Il procedimento si conclude con l'arricchimento dell'acqua purificata con elettroliti, che verrà poi pompata nella sacca per bevande interna alla tuta e pronta al consumo. Un procedimento, sottolineano i ricercatori, molto rapido: la raccolta e la purificazione di 500 millilitri di urina richiedono solo cinque minuti.

Sistema piccolo e compatto, adatto a una tuta spaziale

L'intero sistema, alimentato a batteria e che conta diverse pompe di controllo, sensori e uno schermo a cristalli liquidi, ha un peso complessivo di otto chili, quindi adatto ad essere trasportato come uno zaino sul retro della tuta spaziale.

Fino ad oggi il pannolone MAG

Le operazioni spaziali degli astronauti possono durare anche sei, otto o nove ore consecutive, costringendoli a espletare i loro bisogni fisiologici nella tuta spaziale. La soluzione trovata dalla Nasa fin dalla fine degli anni Settanta, e durata fino ad oggi, è un indumento di massima assorbenza, il cosidetto Mag (Maximum Absorbency Garment) una specie di pannolone multistrato per adulti, realizzato con un polimero super assorbente. Ma, come spiega Sofia Etlin, la prima autrice dello studio: "Il Mag ha avuto perdite e ha causato problemi di salute come infezioni del tratto urinario e disturbi gastrointestinali". A questo va aggiunto che "gli astronauti attualmente hanno a disposizione solo un litro d'acqua nelle borse per bevande nelle loro tute. Questo non è sufficiente per le passeggiate spaziali lunari, che potranno durare dieci ore arrivando fino a 24 ore in caso di emergenza".