Mercoledì 18 Dicembre 2024
GIACOMO LIPPI
Tech

TikTok, emissioni record di anidride carbonica: 50 milioni di tonnellate nel 2023

I dati, raccolti dalla società di consulenza ambientale Greenly, dimostrano come l'impronta di carbonia generata dalla piattaforma cinese sia di gran lunga superiore a quella di altri social network

TikTok, alte emissioni di CO2

TikTok, alte emissioni di CO2

Roma, 18 dicembre 2024 - Anche i social network inquinano e tra di loro c'è chi, come TikTok, impatta maggiormente sull'ambiente in maniera negativa. Secondo un'analisi condotta da Greenly, società di consulenza ambientale con sede principale a Parigi, un utente di TikTok genera annualmente una quantità di gas serra pari a quelli prodotti da un'auto a benzina che percorre circa 197 km. Basti pensare come il valore di carbonio prodotto ogni anno dalla piattaforma cinese sia maggiore a quello rilasciato dall'intera Grecia. Questo avviene perché ogni attività esercitata in un social network, da un like a una condivisione fino a un semplice click, consuma energia elettrica che nel momento in cui viene prodotta emette nell'atmosfera molecole di anidride carbonica. "L'intero algoritmo di TikTok - spiega il Presidente di Greenly, Alexis Normand - è costruito attorno alla massificazione dei video. La dipendenza che ne deriva è un incentivo alle persone a generare sempre più emissioni su base individuale".

TikTok, alte emissioni di CO2
TikTok, alte emissioni di CO2

TikTok e le emissioni di Co2

Dall'analisi di Greenly emerge come le emissioni di TikTok negli Usa, nel Regno Unito e in Francia, nel corso dell'anno 2023, siano state pari a circa 7,6 milioni di tonnellate di anidride carbonica equivalente (Co2e), di gran lunga superiore a quelle prodotte da Twitter/X e SnapChat negli stessi paesi. TikTok, che conta circa 1 miliardo di utenti in tutto il mondo, ha un impronta di carbonio addirittura superiore a quella emessa da Instagram, che di utenti ne conta quasi 2 miliardi. Questo avviene a causa della notevole dipendenza che TikTok genera: un utente medio della piattaforma trascorre di media 45,5 minuti giornalieri sull'app, a fronte dei 30,6 minuti trascorsi in media su Instagram, Poiché nel Regno Unito, negli Usa e in Francia si trova l'appena 15% degli utenti mondiali di TikTok, la piattaforma rilascia un'impronta di carbonio complessiva pari a circa 50 milioni di tonnellate di Co2e. E' probabile che si tratti, tuttavia, di una sottostima, poiché nel calcolo non vengono considerate le emissioni generate negli uffici dell'azienda e dai movimenti dei vari dipendenti. Sempre secondo lo studio portato avanti da Greenly, TikTok ha registrato nel 2023 il secondo valore di emissioni più alto in rapporto ai minuti di utilizzo, dietro soltanto a YouTube. Un minuto su TikTok, infatti, produce in media 2.921 grammi di Co2e, inferiore al valore di 2.923 grammi rilasciati da un minuto su YouTube. Gli utenti dell'app, tuttavia, hanno le emissioni annuali più elevate per via dei numerosi contenuti presenti e dei tempi di scorrimento più lunghi che richiede: il fruitore medio porterà 48,49 kg di anidride carbonica equivalente in un anno. 

"Project Clover" 

Greenly ha compiuto un'analisi approfondita sull'impronta di carbonio prodotta da ciascun utente al minuto, considerando allo stesso tempo le emissioni associate ai data center (fonte del 99% delle impronte di carbonio dei social), e sul rapporto che essa ha con l'energia emessa dalla ricarica dei dispositivi dopo a seguito dell'utilizzo delle piattaforme. Se i giganti della tecnologia moderna come Meta e Google, però, rendono pubblico ogni anno il report sulle emissioni rilasciate, lo stesso non vale per TikTok, i cui dati sono quelli più "nascosti". La piattaforma ha comunque annunciato il proprio impegno nel diventare 'carbon neutral' entro il 2030 e, per farlo, ha lanciato nel 2023 un piano d'azione dal titolo "Project Clover", che ha come scopo quello di raggiungere l'obiettivo prefissato migliorando nel frattempo la sicurezza generale dei dati. L'unico passo effettuato fino ad oggi, tuttavia, è stata la costruzione in Norvegia di un data center funzionante al 100% con energia rinnovabile.