Roma, 13 ottobre 2024 – Centrato l’obiettivo di ‘recupero al volo’ per il super razzo di Starship, progettato dalla Space X di Elon Musk per essere riutilizzabile. Oggi è stato effettuato il quinto test di volo senza equipaggio della navicella: serviva per valutare che gli aggiornamenti e le modifiche funzionassero correttamente. Per la prima volta si testava la capacità del Super Heavy, il booster (70 metri) che costituisce la parte inferiore nella navicella, di rientrare sulla rampa di lancio. E’ andato tutto come previsto.
Decollato attaccato alla Ship – la capsula di 50 metri rimasta invece in orbita nello spazio – 7 minuti dopo il super razzo ha effettuato una discesa controllata perfetta verso l’impianto di lancio di Boca Chica, in Texas: qui è stato ‘catturato’ dai bracci meccanici della torre Mechazilla. A Space X l’evento va in scena in diretta: grida di gioia e mani nei capelli fra i dipendenti quando il Super Heavy si adagia dolcemente sulla rampa. Circa un’ora dopo la navicella precipita nell’Oceano Indiano, come previsto.
La possibilità che il volo andasse male c’era. Proprio SpaceX aveva contemplato l’ipotesi che il viaggio della navicella venisse interrotto in caso di parametri non adeguati. In quel caso il Super booster sarebbe stato fatto precipitare al largo del Texas, mentre la navicella avrebbe continuato regolarmente la sua orbita prima di precipitare nell’Oceano.
Se il recupero al volo non si fosse dimostrato possibile, Space X avrebbe dovuto cambiare il design del razzo e aggiungere un sistema di atterraggio.