Lunedì 1 Luglio 2024

SpaceX di Elon Musk scelta dalla Nasa per la costruzione del velivolo che distruggerà l’Iss

L’azienda di Musk ha vinto l’appalto indetto dall’agenzia spaziale Usa e si è aggiudicata un contratto di 843 milioni di dollari

Roma, 27 giugno 2024 – SpaceX, l’azienda spaziale di Elon Musk, è stata scelta dalla Nasa per compiere una nuova importante missione: la costruzione di un velivolo spaziale che nel 2030 sarà usato per far precipitare e distruggere la Stazione Spaziale Internazionale (Iss). Lo ha annunciato con una nota la stessa agenzia spaziale americana.

Un compito delicato

La Nasa e le altre agenzie spaziali che sono impegnate nel mantenimento dell’Iss stanno pensando da tempo al modo più sicuro per distruggere la stazione spaziale, la cui vita, prolungata grazie al contributo degli europei fino al 2030, sta ormai giungendo al termine. Fra le opzioni considerate, lo smontaggio in una serie di componenti più piccole, il trasporto lontano dalla Terra e dalla sua orbita, la distruzione mediante rientro controllato nell’atmosfera del nostro pianeta e caduta finale in un oceano, il più lontano possibile da centri abitati. Ed è proprio quest’ultima opzione ad essere stata scelta dall’agenzia spaziale americana.

La Stazione Spaziale Internazionale con la Terra sullo sfondo (foto della NASA)
La Stazione Spaziale Internazionale con la Terra sullo sfondo (foto della NASA)

Per poter completare questa delicatissima missione nella massima sicurezza ed efficienza occorre un velivolo adatto che dovrà agganciare la stazione, che pesa 430mila chili, e accompagnarla in una discesa controllata. Nel corso di questo suo ultimo volo la Iss verrà distrutta: le parti meno resistenti si disintegreranno a contatto con l’atmosfera, mentre quelle più resistenti finiranno in una qualche remota regione di un oceano.

Per selezionare la ditta costruttrice di questo nuova navicella spaziale è stato indetto un appalto che è stato vinto proprio dall’azienda di Elon Musk che si è aggiudicata un contratto da 843 milioni di dollari. La scelta di questa modalità di distruzione e di SpaceX per il progetto del velivolo spaziale è stata spiegata da Ken Bowersox, amministratore associato della Nasa per le operazioni spaziali: “La scelta di un veicolo per la manovra di deorbita della Stazione Spaziale Internazionale aiuterà la Nasa e i suoi partner internazionali a garantire una transizione sicura nell'orbita terrestre bassa al termine delle operazioni della stazione. Questa decisione supporta anche i piani per le future stazioni commerciali e consente l'utilizzo senza interruzione dello spazio vicino alla Terra”.

Space X

SpaceX, fondata dal miliardario Elon Musk nel 2002 con l’obiettivo di aprire l’esplorazione spaziale ai privati e permettere la colonizzazione di Marte, negli ultimi venti anni è diventata un partner chiave della Nasa e di tante altre agenzie spaziali in tutto il mondo. Attualmente, solo per citare alcuni dei tanti programmi in cui è impegnata, SpaceX ha in carico diversi contratti con la Nasa, come quello per i rifornimenti all’Iss e quello per i lanci satellitari, e si occupa dello sviluppo dei razzi Falcon 9 e delle capsule Dragon.

La Stazione Spaziale Internazionale

Nella nota di ieri, relativa ai piani per la sua fine, Ken Bowersox ha dettò che l’Iss “rimarrà un modello per la scienza, l’esplorazione e la collaborazione internazionale nello spazio”. Ideata e progettata a cavallo fra gli anni 80 e 90 la Stazione Spaziale è frutto di una cooperazione internazionale senza precedenti: vi hanno preso parte americani, canadesi, giapponesi, inglesi e dal 1993 i russi. Dopo l’invasione dell’Ucraina la stazione spaziale è praticamente l’unico campo in cui Usa e Russia hanno continuato a convivere e collaborare pacificamente. L’Iss è in orbita dal 1998 ed è stata usata per studiare innumerevoli aspetti dell’esplorazione spaziale e condurre numerosi esperimenti scientifici.