Roma, 24 ottobre 2024 – Un satellite di oltre 6,5 tonnellate prodotto da Boeing è esploso in orbita all’inizio della settimana, producendo una grande quantità di detriti spaziali che le agenzie internazionali stanno monitorando. Non sono ancora chiare le cause dell’incidente.
Intelsat 33e – che è stato lanciato nel 2016 e forniva comunicazioni in Europa, Asia e Africa – ha subito sabato “un’anomalia”, come ha dichiarato Intelsat (la società che gestiva il satellite) in un comunicato. Nonostante i tentativi di collaborazione con Boeing per cercare di riparare il satellite, la US Space Force ha confermato lunedì che Intelstat 33e è esploso.
Dopo l’incidente, l'agenzia statunitense sta monitorando “circa 20 pezzi” del satellite che stanno vagando nello spazio: secondo quanto dichiarato, non ci sono “minacce immediate” e sono in corso le valutazioni di routine per garantire la sicurezza. La società di gestione dei satelliti ha dichiarato che “è stato convocato un Failure Review Board per completare un'analisi completa della causa dell'anomalia”.
Roscosmos, agenzia spaziale russa, ha dichiarato di aver registrato la presenza di “più di 80 frammenti”. L'analisi della traiettoria dei pezzi ha determinato che la distruzione del satellite è stata “istantanea e ad alta energia”, ha dichiarato Roscosmos. Il principale problema dei detriti spaziali consiste nel rischio che questi colpiscano altri veicoli: non solo altri satelliti ma anche stazioni spaziali e navette, che possono trasportare un equipaggio umano.
L'incidente avviene in un periodo in cui la Boeing si trova sotto osservazione per i suoi processi di produzione: all'inizio di quest'anno sono balzati agli onori delle cronache diversi problemi relativi a voli condotti dai suoi aerei. Inoltre, due astronauti sono rimasti bloccati sulla Stazione Spaziale Internazionale per mesi dopo un problema del missile Starliner, prodotto dalla compagnia, che ha reso il velivolo incapace di trasportare persone.