Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE TECH

Questi robot fanno flessioni e addominali meglio degli esseri umani

Si chiamano Kenshiro e Kengoro, e sono due automi con un fisico davvero invidiabile

Il robot fa gli addominali (Foto: wwwAAASorg/YouTube)

Il robot fa gli addominali (Foto: wwwAAASorg/YouTube)

Kenshiro e suo fratello Kengoro sono due robot umanoidi usciti dai laboratori dell'Università di Tokyo, che quanto ad atletismo battono anche l'androide "olimpionico" di Boston Dynamics. Il loro design ricalca infatti l'anatomia umana nel modo più fedele possibile e li rende capaci di movimenti quanto mai naturali. Ad esempio, riescono a fare flessioni e addominali meglio di molti esseri umani: ROBOT QUASI UMANI Con un mix di alluminio, acciaio e materie plastiche, gli ingegneri giapponesi hanno ricreato l'apparato muscolo-scheletrico umano, progettando articolazioni e legamenti sintetici per consentire ai robot di eseguire movimenti precisi e raffinati. Entrambi gli umanoidi sono dotati di una colonna vertebrale flessibile e fanno affidamento su un sistema nervoso centrale che controlla equilibrio e stabilità. Inoltre, "sudano" come chiunque faccia fitness: il meccanismo di raffreddamento prevede che l'acqua circoli all'interno corpo metallico, e poi venga espulsa sotto forma di vapore acqueo attraverso i piccoli sfiati distribuiti sullo scheletro. UNA EVOLUZIONE SENZA PRECEDENTI In un articolo pubblicato sulla rivista Science Robotics, il coordinatore del team Yuki Asano ha sottolineato che a differenza dei comuni robot umanoidi progettati "sulla base di teorie ingegneristiche tradizionali", Kenshiro e Kengoro "sono stati modellati sui sistemi umani, tra cui la struttura muscolo-scheletrica, il sistema nervoso sensoriale e i metodi di elaborazione delle informazioni nel cervello". Per questo riescono a compiere gesti impensabili per altri automi, come ad esempio giocare a badminton (con qualità al momento rivedibile). SEMPRE PIÙ AGILI, SEMPRE PIÙ INTELLIGENTI In futuro robot simili potrebbero tornare utilissimi nei crash test, poiché la loro naturalezza consentirebbe di condurre analisi più accurate rispetto ai manichini inanimati. Combinare la tecnologia che si cela dietro Kengoro e Kenshiro con le forme di IA più avanzate potrebbe inoltre dare vita a una nuova generazione di automi destinati, tra le varie cose, alle operazioni di salvataggio. Leggi anche: - Il robot che prende l'ascensore da solo - Il nuovo cane robotico di Boston Dynamics - Usa contro Giappone, sfida tra robot giganti